Inaugurato lo spettrografo HARPS, il cacciatore di pianeti extrasolari più famoso al mondo insieme al suo collega spaziale Kepler, installato sul Telescopio Nazionale Galileo (TNG) dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, presso l’Osservatorio Roque de Los Muchachos nell’arcipelago delle Canarie, in Spagna.
Si chiama HARPS- N, (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher, spettrografo di precisione progettato per identificare e caratterizzare pianeti extrasolari simili per massa e struttura alla Terra e per studi di astrosismologia) perché, contrariamente al suo omologo dell’ESO, “guarda” l’emisfero nord del cielo.
Lo strumento è, quindi, il gemello di quello già installato e operativo al telescopio da 3,6 metri dell’ESO a La Silla, sulle Ande cilene. Ma, essendo collocato a nord dell’equatore, avrà le condizioni osservative migliori per la zona di cielo occupata dalla costellazione del Cigno e della Lira. Una caratteristica di primaria importanza, visto che Kepler, la missione spaziale della Nasa per la ricerca di esopianeti lanciata nel marzo del 2009, ha indicato centinaia di possibili candidati, scovati proprio in una regione all’interno della costellazione del Cigno. Per avere la conferma che questi “allarmi” siano realmente prodotti da pianeti, c’è bisogno di lunghe e ripetute osservazioni con misure di alta precisione realizzate da telescopi sulla Terra. Questo per riuscire a registrare le piccolissime perturbazioni nel moto delle stelle dovute agli effetti gravitazionali prodotti da corpi celesti – in questo caso pianeti – in orbita intorno ad esse. HARPS-N diventerà così un fondamentale e indispensabile alleato di Kepler, con tutte le carte in regola per poter scoprire nuove Terre al di fuori del nostro Sistema solare.
“Sono particolarmente contento che si sia inaugurato HARPS-N – afferma il Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Giovanni Bignami – uno strumento che permette alla comunità astronomica e astrofisica italiana di inserirsi attivamente, con il TNG, in un importante filone di ricerca, quale quello della ricerca e analisi dei pianeti extrasolari”.
Il progetto HARPS-N è coordinato da un consorzio internazionale guidato dall’Osservatorio dell’Università di Ginevra, a cui partecipa l’Istituto Nazionale di Astrofisica, lo Harvard Smithsonian Astrophysical Observatory, lo Harvard College Observatory e lo Harvard University Origins of Life Initiative negli Stati Uniti, e le università di St. Andrews e Edinburgh e la Queen’s University di Belfast nel Regno Unito. Ogni anno saranno 80 le notti garantite ai partner del progetto per l’utilizzo dello strumento accoppiato al TNG. La comunità astronomica italiana avrà la possibilità di sfruttare HARPS-N anche al di fuori di questa quota, presentando progetti di ricerca che saranno valutati, come solito, dal “Time Allocation Committe” del TNG. L’INAF è stato inoltre coinvolto nella progettazione, codifica e test dei software di controllo e osservazione dello spettrografo, oltre che nell’installazione, collaudo utilizzo e manutenzione dello strumento, che è stato costruito a Ginevra.