Carbonio su Marte? Sì, ma di certo non dovuto a processi biologici. È questo il risultato dell’analisi di undici meteoriti provenienti da Marte, incluso Tissint precipitato nel deserto del Marocco nel 2011. Lo studio, ad opera del team di Andrew Steel e pubblicato su Science Express, ha rivelato che dieci degli undici meteoriti presi in considerazione, di circa 4,2 miliardi di anni, contengono molecole di idrocarburi (lunghe catene di carbonio e idrogeno che sono i mattoni fondamentali della vita sulla Terra) all’interno di cristalli di minerali, formati dal raffreddamento del magma.
I risultati dello studio evidenziano che il carbonio all’interno di questi minerali si è effettivamente formato su Marte, ma che non può essere il risultato di processi biologici. Con queste scoperte i ricercatori potrebbero arrivare a comprendere meglio il ciclo del carbonio su Marte.
L’origine di quelle macromolecole nei meteoriti marziani è da tempo al centro di un lungo dibattito fra i ricercatori. Gli studiosi mettono sul tavolo diverse teorie: una contaminazione dalla Terra o da altri meteoriti; delle reazioni chimiche avvenute su Marte; oppure che siano residui di forme di vita ancestrali su Marte.
Grazie all’utilizzo di diverse tecniche, i ricercatori hanno escluso la prima ipotesi, confermando che non si dovrebbe trattare di contaminazioni dalla Terra e che, quindi, si tratterebbe di molecole di carbonio indigene. Hanno poi studiato i processi chimici che le macromolecole e altri composti chimici hanno subito prima di atterrare sul nostro pianeta. Dallo studio emergono prove evidenti di una formazione degli idrocarburi in seguito all’attività vulcanica su Marte.
Steel afferma che la ricerca mostra che “la presenza di macromolecole di carbonio su Marte ha segnato tutta la storia del pianeta e potrebbe essere simile al processo che si è verificato anticamente sulla Terra”. “Capire la formazione di queste macromolecole non biologiche di carbonio – ha sottolineato Steel – è fondamentale per le future missioni su Marte e per indirizzare la ricerca di forme elementari di vita sul pianeta nostro vicino”.
Per saperne di più:
- Leggi lo studio del team di Andrew Steel “A Reduced Organic Carbon Component in Martian Basalts”