Un pupazzo di neve di oltre 100Km di altezza su un asteroide? Non è fantascienza, non è un miraggio spaziale, ma il soprannome di una delle strutture più notevoli e più studiate scoperte sulla superficie dell’asteroide Vesta, nell’immagine recentemente realizzata dalla sonda NASA Dawn.
La magnifica immagine ad alta risoluzione è un mosaico di molte fotografie scattate dalla Framing Camera di Dawn tra Ottobre e Dicembre 2011, durante la HAMO, la High Altitude Mapping Orbit, l’orbita ad alta altitudine che ha permesso alla sonda di effettuare una ricognizione dell’asteroide e realizzare questa immagine da una distanza di circa 680 Km dalla sua superficie. L’immagine così ottenuta ha una risoluzione sorprendente di 70 metri per pixel.
Il pupazzo di neve, chiaramente distinguibile anche se sottosopra, è in realtà composto da tre crateri attigui di dimensioni diverse che, insieme, formano una struttura soprannominata dal team di Dawn “snowman”. Tutti e tre i crateri hanno nomi di Vestali nel pieno rispetto del tributo che il team scientifico ha voluto fare alla Roma antica. Il più grande dei tre è Marcia, con un diametro di circa 60 Km. Il cratere centrale è invece Calpurnia, con un diametro di 50 chilometri e infine il più piccolo, ovvero la testa dell’uomo di neve, è Minucia, con un diametro di appena 22 chilometri. Gli scienziati pensano che Marcia e Calpurnia possano essere il risultato di uno stesso impatto, mentre Minucia sembra essersi formato in un impatto successivo.
I colori dell’immagine non sono reali ma sono stati ottenuti combinando opportunamente le immagini della Framing Camera in due canali nel vicino infrarosso (a 0.917 micron e 0.749 micron) e in un canale ultravioletto (0.438 micron). Questa scelta, pur non garantendo le sfumature di colore più realistiche possibili, permette di rendere più visibili le sottili differenze di composizione del materiale che ricopre la superficie dell’asteroide. Nell’immagine, risultano infatti chiaramente distinguibili l’ejecta espulso dagli impatti, il materiale franato lungo le pareti dei crateri Marcia e Calpurnia, e infine delle zone di materiale scuro dentro il bordo del cratere Marcia. Dettagli che, grazie agli strumenti di Dawn, stanno iniziando a raccontare la storia della formazione di questo particolarissimo “Snowman” spaziale e dell’asteroide che lo ospita.
Per saperne di più sui nomi delle strutture di Vesta: planetarynames.wr.usgs.gov/Page/VESTA/target
Per saperne di più su Dawn: La pagina della missione sul sito del Jet Propulsion Laboratory e sul sito Nasa
La rubrica “Immagini dal Sistema Solare” è a cura della Southern Europe Regional Planetary Imaging Facility (SRPIF), la Fototeca NASA ospitata presso lo IAPS di Roma con la collaborazione dello Space Photography Laboratory (SPL), la Fototeca dell’Università dell’Arizona.