Sono passati solo pochi giorni dall’ondata di ritratti del pianeta Venere che attraversava il disco del sole, ed ecco catturata dallo spazio l’immagine di un nuovo evento astronomico. Cambia il punto di vista, cambiano gli attori principali, il fenomeno è forse meno fotogenico ma di sicuro non meno spettacolare, né meno interessante. Si potrebbe forse chiamarla in modo orginale una “Eclissi di Terra” o “Eclissi di Sole al contrario”, ma per essere più precisi, è l’immagine degli effetti di una eclissi di Sole sul disco del nostro pianeta.
L’immagine, nel suo insieme, è un magnifico ritratto del pianeta Terra realizzato dal satellite giapponese MTSAT. I colori sono stati esaltati con una correzione in post produzione, ma l’immagine rappresenta esattamente quello che si poteva vedere il giorno 21 maggio 2012 guardando la Terra dallo spazio da una distanza di circa 36.000 km dalla sua superficie. L’attenzione viene catturata dalla macchia scura vicina alla parte nord del globo.
Quella piccola macchia scura e tonda è l’ombra della Luna proiettata dal Sole. Un punto di vista abbastanza inusuale dell’effetto di una eclisse di sole, vista dallo spazio. I fortunati esseri umani che si fossero trovati in quella zona d’ombra, nel pieno dell’Oceano Pacifico, nel momento esatto del fenomeno, avrebbero avuto la visione di una magnifica eclissi anulare. Cioé il fenomeno per cui Sole e Luna, come in una eclissi totale, sono esattamente in linea, ma le loro posizioni relative fanno si che la dimensione apparente della luna sia minore di quella del Sole. Il Sole sarebbe dunque comparso agli spettatori del fenomeno come un anello luminoso intorno al disco scuro della luna. Dopo la foto, la zona d’ombra si è spostata sul globo terrestre a una velocità di circa 2000 km/ora con una durata complessiva del fenomeno di circa 2 ore. Il prossimo appuntamento, per tutti gli amanti del genere, è per la prossima eclissi anulare prevista per maggio 2013.
L’insolito punto di vista “spaziale”, che ha reso visibile il fenomeno altrimenti poco godibile, è merito di uno dei satelliti giapponesi per il controllo del meteo MTSAT, Multifunctional Transport Satellites, satelliti geostazionari, quindi in orbita sull’equatore terrestre ad una distanza di circa 36 000 Km (ovvero circa 3 diametri terrestri dalla superficie). L’orbita geostazionaria ha una velocità sincronizzata con la rotazione terrestre permettendo ai satelliti di monitorare costantemente una stessa parte dell’emisfero, in questo caso la parte centrata su Giappone e Australia. MTSAT è una delle tante sentinelle spaziali in grado di fornire immagini sia nel visibile che nel vicino infrarosso del nostro pianeta, per monitorarne costantemente lo stato di salute. Ma anche, in alcuni fortunati casi, per immortalare magnifici fenomeni astronomici, altrimenti poco visibili.
La rubrica “Immagini dal Sistema Solare” è a cura della Southern Europe Regional Planetary Imaging Facility (SRPIF), la Fototeca NASA ospitata presso lo IAPS di Roma con la collaborazione dello Space Photography Laboratory (SPL), la Fototeca dell’Università dell’Arizona.