La missione NASA Fermi, alla quale l’Italia partecipa attraverso INAF, ASI ed INFN, festeggia il quarto compleanno in orbita. Il Large Area Telescope (LAT), lo strumento dedicato alla rivelazione dei fotoni gamma sfruttando le particelle che questi producono quando interagiscono con la materia, ha “triggerato” in modo impeccabile 1,37 miliardi di volte. È solo l’inizio: la Senior Review della NASA ha promosso Fermi a pieni voti e la missione è stata prolungata per 2+2 anni.
Non tutti i trigger sono fotoni gamma: la percentuale di raggi cosmici infiltrati è consistente ma, invece di essere un problema, questo inquinamento è diventato una opportunità e ha permesso di misurare con precisione lo spettro della componente elettronica della radiazione cosmica.
Le sorgenti celesti di radiazione gamma contenute nel secondo catalogo Fermi (recentemente pubblicato*) sono circa 1.800 e comprendono più di 1.000 nuclei galattici attivi (molti dei quali variabili) e più di 100 pulsar, circa metà dei quali sono stati scoperti grazie ai dati Fermi. Un salto di un ordine di grandezza rispetto al panorama dell’astronomia gamma di alta energia in era pre-Fermi.
Il Gamma Bursts Monitor (GBM), secondo strumento a bordo, ha visto quasi duemila eventi transienti circa metà dei quali sono lampi gamma. Una significativa frazione degli eventi transienti rivelati dal GBM in questi ultimi mesi è di origine solare.
Anche il LAT rivela di tanto in tanto attività solare. L’evento solare più spettacolare è stato registrato il 7 marzo scorso, quando il Sole è diventato la sorgente gamma più brillante del cielo.
In totale, i lavori pubblicati dalla collaborazione Fermi in questi quattro anni sono 199 per un numero di citazioni intorno alle 10.000. Parallelamente, al di fuori della collaborazione, sono stati pubblicati ben 800 lavori che utilizzano dati Fermi, a dimostrazione dell’interesse dell’intera comunità astrofisica. Molti dei lavori coniugano i dati Fermi con quelli raccolti da altri telescopi vuoi a terra vuoi in orbita. Particolarmente intensa è la collaborazione con la missione NASA SWIFT, anch’essa forte di una nutrita presenza INAF, e con AGILE, piccola missione di astronomia gamma interamente italiana, che spesso è in prima fila nella rivelazione di sorgenti variabili.
*Mentre le normali pubblicazioni Fermi hanno una lista di autori in rigido ordine alfabetico, il secondo catalogo è un Nolan et al. Si tratta di un omaggio, purtroppo postumo, a Pat Nolan, uno dei membri fondatori della Collaborazione Glast che è recentemente mancato.