Si apre domani il “Primo Congresso Nazionale della Scienza e della Tecnologia di SKA” in programma a Roma il 19 e 20 giugno presso il ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca, sede di Piazzale Kennedy.
SKA (Square Kilometer Array) sarà uno dei progetti più ambiziosi mai realizzati nel campo dell’astronomia e dell’astrofisica. Circa 3000 radiotelescopi disposti su una superficie di 1 un milione di metri quadrati, cinquanta volte di più della massima superficie ricevente ad oggi esistente e che sarà suddivisa su due continenti, quello africano e quello oceanico. Un progetto da un miliardo e mezzo di euro che vede impegnata la gran parte della comunità internazionale, sia a livello scientifico e tecnologico, oltre che industriale.
L’Italia ha dimostrato il suo interesse nel progetto partecipando, nel novembre scorso, alla fondazione della Organizzazione SKA, costituita per gestire la fase di progettazione e coordinare i partner internazionali. Della nuova società fanno parte attualmente otto paesi, tra cui l’Italia. L’Italia vuole dunque svolgere un ruolo da protagonista nel progetto.
“Questo workshop rappresenta un momento di discussione delle tematiche scientifiche e tecnologiche di interesse per la comunità scientifica italiana nell’ambito del progetto SKA e possibili collaborazioni con realtà industriali” spiega Luigina Feretti direttrice dell’Istituto di Radioastronomia dell’INAF, componente del board di SKA insieme al Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Paolo Vettolani. “Dopo la giornata di approfondimento del 19 dicembre scorso presso la Sede Centrale dell’INAF, abbiamo ora una nuova occasione di incontro per i ricercatori e i tecnologi italiani, ma anche per le industrie, che hanno interesse a lavorare nell’ambito delle attività finalizzate al progetto SKA”.
“Lo scopo principale – continua Luigina Feretti – è quello di informare e coinvolgere la comunità nel progetto SKA, tracciare un quadro esauriente delle attività esistenti in questo ambito, e individuare idee concrete per il futuro. L’incontro – conclude – vuole essere anche un’occasione di dibattito e di confronto per la comunità, alla luce delle diverse competenze e dei diversi interessi scientifici e tecnologici esistenti, sul ruolo che l’Italia vuole svolgere nel progetto”.
Il convegno, a cui prenderanno parte i principali esponenti istituzionali dell’organismo internazionale che coordina il progetto, approndirà gli aspetti scientifici della ricerca astronomica e astrofisica, dal magnetismo alle pulsar, dall’evoluzione delle galassie allo studio dell’universo lontano, dalle origini della vita, a all’energia e materia oscura. Campi di ricerca su cui si ritiene che SKA possa risultare determinante per ottenere le risposte ai quesiti che ancora assillano i ricercatori.
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