Erano due anni che non li vedeva. Ma grazie all’ultimo aggiustamento all’angolazione della sua orbita, la sonda Cassini (una collaborazione tra NASA, ESA e ASI) è tornata a riprendere immagini degli anelli di Saturno. E ha permesso agli astronomi di ricominciare a studiare alcune particolari strutture visibili sugli anelli, chiamati “propeller-shaped gaps” (discontinuità la cui forma ricorda quella che creerebbe il movimento di un’elica).
Sembrerebbe che queste interruzioni siano causate da “minilune”, oggetti più piccoli delle lune ma più grandi delle tipiche particelle che costituiscono gli anelli.
Matt Tiscareno, membro del team che analizza le immagini di Cassini alla Cornell University, New York, e colleghi hanno seguito questi oggetti per molti anni, ma avevano dovuto interrompere negli ultimi due anni perché l’angolazione dell’orbita di Cassini non permetteva più di vederli. Poiché alcune di queste “eliche” si trovano nei punti previsti dai modelli al computer, Tiscareno e colleghi sono convinti di stare di nuovo osservando gli oggetti studiati in passato.
Ora gli scienziati stanno attendendo altri dati che derivano da questo cambiamento dell’angolazione della sonda. Inoltre, l’orbita fortemente inclinata di Cassini permetterà ora agli scienziati di aver una miglior visione dei poli, dell’atmosfera del pianeta e delle sue lune.