Conosco Fabio da dieci anni. Me lo ricordo quattordicenne quando, al Congresso di Manduria dell’Unione Astrofili Italiani, con la sua disarmante timidezza, presentò le sue prime osservazioni astronomiche, semplici ma ben organizzate.
Fabio è un tarantino che, giovanissimo astrofilo, ha frequentato per lunghe sere l’Osservatorio Didattico Isacco Newton, realizzato e gestito da quel simpaticissimo Cosimo Distratis, imperdibile mascotte di tanti Congressi UAI.
Da allora Fabio ha fatto molta strada: ha frequentato tutti i Congressi UAI in giro per l’Italia, appassionato di astronautica ha per anni informato, attraverso il sito UAI, tutti gli astrofili delle varie missioni spaziali che in questi anni si sono susseguite, ha presentato numerose relazioni scientifiche ai Congressi ed infine, un anno fa circa, è entrato nel Consiglio Direttivo dell’UAI, curando, tra le altre, una bella pubblicazione per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e le parallele conquiste degli Astrofili Italiani.
Per quanto mi è stato possibile, ho seguito Fabio in questa sua evoluzione. La sua passione per l’Astronomia è diventata materia di studio. Dopo una brillante maturità scientifica, Fabio ha avuto la possibilità di iscriversi a Fisica all’Università “La Sapienza” di Roma, dopo tre anni si è laureato con la triennale e dopo ulteriori due anni, ieri, Fabio si è laureato a pieni voti con una bella tesi magistrale in Astrofisica. La settimana prossima parte per Harvard: ha vinto una borsa di studio dell’Agenzia Spaziale Italiana e va a studiare per due mesi al mitico Smithsonian Center for Astrophysics. Poi penserà al dottorato…
Ho voluto raccontare questa bella storia perché ritengo che sia un esempio per molti giovani di come sia possibile trasformare la propria passione in un futuro lavoro, in un obiettivo di vita.
Come dico a tutti i giovani che incontro, e prima di tutto ai miei figli, la cosa davvero importante nella vita è seguire le proprie passioni, coltivarle, dedicare del tempo a svilupparle, a farle diventare qualcosa di importante prima di tutto per se stessi. Fabio ci sta riuscendo. È solo un giovanissimo astrofisico appena laureato ma ha davanti a sé la prospettiva di trasformare la propria passione nel suo mestiere che lo accompagnerà per tutta la vita.
Il mondo degli Astrofili annovera molti esempi come quello di Fabio. Ricordo tra gli altri Giuseppe (Pippo) Bianco, giovane variabilista nell’UAI, oggi a Matera a dirigere il Centro ASI di Geodesia Spaziale, Marco Fulle, cercatore di comete ed oggi Astronomo all’Osservatorio di Trieste, Ennio Poretti, anch’egli variabilista, oggi Astronomo all’Osservatorio di Brera-Merate, Paolo Tanga, grande osservatore di Marte ed oggi Astronomo all’Observatoire de la Côte d’Azur in Francia. Molte di queste persone sono rimaste vicine al mondo degli Astrofili. Ad esempio Paolo Tanga continua ad essere il responsabile della Sezione Pianeti UAI e non disdegna, seppur professionista, a frequentare i Congressi e presentare le sue relazioni.
La palestra che il movimento degli Astrofili ha rappresentato per Fabio e per tutte queste persone è stata formidabile. Senza l’azione di incoraggiamento, indirizzo e approfondimento che le Associazioni di Astrofili locali e l’Unione Astrofili Italiani fanno continuamente nei confronti dei propri giovani, difficilmente queste persone avrebbero intrapreso un difficile e lungo percorso di studi che li ha portati a coniugare passione e lavoro in un settore così affascinante come l’Astronomia.