È indubbio che la missione Curiosity e soprattutto la spettacolarità dei suoi sette minuti di terrore imposti dalla difficoltà del suo ammartaggio, abbiano riproposto, in tutto il suo splendore, il fascino di Marte e la sua esplorazione.
Ma la scelta della missione Insight, della NASA, non è una diretta conseguenza di questo “fervore” marziano, in quanto selezionata nel 2011, quanto piuttosto la conferma di una scelta, quella statunitense, di investire le proprie risorse finanziarie prima di tutto in missioni targate USA.
Insight sarà lanciato nel 2016 che avrà lo scopo di fornire utili indicazioni sugli strati più profondi di Marte (attualmente operano a questo scopo due radar, MARSIS a bordo della missione Mars Express dell’ESA e ShaRAD sulla sonda Mars Recoinassance Orbiter della NASA, entrambi di realizzazione Italiana). L’obietttivo è capire perché il pianeta rosso si sia evoluto in modo così diverso dalla Terra: si cercherà di indagare se il suo nucleo sia solido o liquido come quello della Terra e il motivo per cui il pianeta non sembri suddiviso in placche tettoniche che scorrono (anche se recenti studi dimostrino diversamente, vedi media inaf).
“L’esplorazione di Marte è una priorità assoluta per la Nasa “ ha affermato l’amministratore della Nasa, Charles Bolden “La scelta di Insight conferma che continueremo a svelare i misteri del pianeta rosso e a gettare le basi per un’altra futura missione” e ha aggiunto: “Il recente sbarco di Curiosity ha galvanizzato l’interesse del pubblico per l’esplorazione dello spazio e l’annuncio di oggi precisa che ci saranno più emozionanti missioni su Marte in futuro”.
Insight trasporterà quattro strumenti: il Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena in California fornirà uno strumento geodetico per determinare l’asse di rotazione del pianeta, oltre a un braccio robotico e a due macchine fotografiche utilizzate per implementare e monitorare gli strumenti sulla superficie di Marte. L’agenzia spaziale francese, CNES, sta costruendo uno strumento per misurare le onde sismiche che viaggiano attraverso l’interno del pianeta; e per concludere la DLR, l’agenzia spaziale tedesca, sta realizzando uno strumento per misurare il flusso del calore dall’interno.
Insight fa parte del programma Discovery della Nasa ed è una delle tre missioni selezionate nel maggio 2011. Si basa sulla tecnologia utilizzata per la missione Phoenix, lanciata nel 2007 sul pianeta rosso. Inoltre il team scientifico ha dimostrato che potrebbe rientrare nella categoria di missione a basso costo, limitato a 425 milioni di dollari.
“Insight potrebbe arrivare al “cuore” della struttura di Marte e più in profondità di quanto siamo stati in grado di fare dall’orbita e dalla superficie” secondo John Grunsfeld, amministratore associato del Science Mission Directorate della Nasa.
Nel 2016 su Marte dovrebbe arrivare anche la missione europea Exomars, il pianeta rosso sarà il pianeta più “trafficato” dopo la Terra.