Un cratere marziano e intorno due colate successive di lava liquida che si riversano in parte all’interno della depressione, formando delle chiarissime onde solidificate. Questo il panorama mostrato dalla magnifica immagine di oggi, catturata dalla missione Mars Reconnaissance Orbiter (MRO). Un’immagine in grado di raccontare episodi del passato del pianeta Marte.
L’immagine è stata generata dall’esperimento HIRISE il 25 ottobre 2011, mentre la sonda NASA sorvolava Marte a una distanza di 255 Km dalla sua superficie. Al centro dell’immagine, un cratere di circa 3 chilometri di diametro. Generalmente un cratere d’impatto di queste dimensioni è circondato da un bordo rialzato che si genera nell’evento violento dell’impatto. Sulla superficie intorno sono di solito ben visibili gli ejecta sparati fuori dal cratere e altre strutture generate nell’impatto.
Non nell’immagine di oggi. Intorno al cratere, guardando a sud, la superficie risulta liscia e levigata. La spiegazione è abbastanza evidente: i segni dell’impatto sono stati cancellati da alcune colate di lava successive che hanno inizialmente ricoperto la zona a sud, livellandola, per poi stratificarsi in una seconda ondata da nord che si è in parte riversata nella depressione del cratere.
Il fenomeno è ben noto, anche sulla Terra. La lava che cola riempie le zone più basse sul suo cammino e gira intorno a montagne e superfici rialzate, ricoprendole solo se la colata è di portata sufficiente. Raffreddandosi, la lava forma delle strutture la cui forma e dimensione dipende da molti parametri. Studiando come la lava interagisce con gli ostacoli circostanti e i tempi di raffreddamento, gli scienziati possono ipotizzare composizione e temperatura della lava stessa, due informazioni fondamentali per lo studio della geologia del pianeta.
Proprio come in questa immagine, che ci racconta la storia di questo cratere marziano, ricoperto da due colate successive di lava, provenienti da direzioni diverse. In un primo momento, la zona a sud del cratere risulta ricoperta da una colata che si è affreddata formando una superficie liscia e cancellando ogni segno intorno al cratere da impatto. Questa prima colata non è stata di portata sufficiente per oltrepassare il bordo del cratere, che ha agito come un muro bloccando questo primo flusso. Una seconda colata, avvenuta in epoca più recente e di potenza decisamente maggiore, è invece osservabile a nord del cratere. In questo secondo caso la colata è stata di portata sufficiente per scavalcare il bordo sopraelevato del cratere e colare parzialmente all’interno di esso.
Se il bordo fosse stato più basso o la colata avesse continuato, il cratere sarebbe stato completamente ricoperto e non avremmo avuto modo di osservare questa magnifica istantanea che racconta la storia di questo piccolo angolo di mondo. Di un altro mondo.
Per saperne di piu: Il sito dello strumento HiRISE