La sonda Juno della NASA, diretta verso Giove, ha eseguito correttamente la sua seconda manovra spaziale nel giro di poche settimane denominata DSM-2 (Deep Space Manouvre 2) e ha perfezionato la sua traiettoria, che la riporterà vicino alla Terra per sfruttare un effetto di fionda gravitazionale, grazie a un passaggio radente il nostro pianeta che avverrà il nove ottobre 2013. Juno arriverà su Giove il quattro luglio 2016.
Il 14 settembre alle ore 3.30 p.m. PDT (0.30 ora italiana) è stato acceso il suo motore principale, Leros 1-b mentre la sonda si trovava a più di 480 milioni di distanza dalla Terra. L’accensione è terminata alle quattro del pomeriggio, ora del Pacifico, cambiando la velocità della sonda a circa 388 metri al secondo con un consumo di circa 376 Kg di carburante.
La prima manovra, DSM-1, nel profondo spazio è avvenuta il 30 agosto e ora, con la sua seconda manovra, Juno è sempre più vicina alla Terra. Questo avverrà il 9 ottobre 2013 quando la sonda si troverà ad un’altitudine di circa 560 chilometri: “Questi successi ci spingeranno ad essere ancora più pronti per la missione più critica: l’accensione del motore principale dello Jupiter Orbit Insertion che avverrà a luglio 2016” ha affermato il Project Manager del progetto Juno, Rick Nybakken del JPL della Nasa, in California.
Juno è stata lanciata il 5 agosto 2011. Una volta in orbita farà il giro di Giove per 33 volte da un polo all’altro e utilizzerà i suoi otto strumenti per analizzare il gigante rosso coperto da una calotta di nubi. Il team scientifico del progetto conoscerà così le origini, la struttura, l’atmosfera e la magnetosfera del pianeta e cercherà un potenziale nucleo planetario.