Nomi tra i più strani e curiosi vengono assegnati agli oggetti più appariscenti nel cielo notturno, le nebulose. Il Wide Field Imager, montato sul telescopio da 2,2 metri dell’MPG/ESO all’Osservatorio di La Silla dell’ESO in Cile, ha ripreso una parte di una nube di gas che sembrerebbe la testa di un gabbiano. La nebulosa chiamata, appunto, Gabbiano ha al suo centro una sorta di occhio, rappresentato dalla giovane stella HD 53367 molto luminosa a tal punto da irradiare la sue forte energia ultravioletta alla testa della nube di gas.
La radiazione della stella in questione, come quella delle altre stelle giovani, fa risplendere l’idrogeno gassoso circostante di un rosso intenso e la trasforma in una regione HII (costituita da idrogeno ionizzato e da elettroni non legati a protoni). La luce della stella, bianco-azzurra, viene diffusa dalle minuscole particelle di polvere nella nebulosa fino a creare un alone bluastro diffuso in alcune zone dell’immagine.
La Nebulosa Gabbiano, vicina alla stella Sirio, si trova a circa 3700 anni luce dalla Terra ed è posta al confine tra le costellazioni dell’Unicorno e del Cane Maggiore. Già nel lontano 1785 una piccola regione brillante della nebulosa fu osservata per la prima volta dall’astronomo anglo-tedesco Sir William Herschel e la zona mostrata nell’immagine ha dovuto attendere circa un altro secolo per essere scoperta.
Inoltre l’oggetto a forma di gabbiano si trova vicino alla Nebulosa “Elmetto di Thor” (NGC 2359) che è risultata vincitrice del recente concorso “Scegli cosa far osservare al VLT”.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo sul sito dell’ESO.