Sarebbe il vento solare la fonte dell‘acqua intrappolata nel suolo lunare, rivelata negli ultimi anni da diverse missioni spaziali e da nuove analisi dei campioni prelevati dalle missioni Apollo. Lavori che avevano sopreso i ricercatori, costringendoli a rivedere la convinzione che il nostro satellite naturale fosse totalmente arido. Nel 2009, il Lunar Crater Observation and Sensing satellite della NASA (LCROSS), atterrò in un cratere permanentemente in ombra e nell’impatto sollevò materiale ricco di acqua ghiacciata. L’acqua e sui derivati, in particolare particelle del gruppo ossidrilico, sono stati rilevati anche nella regolite lunare, lo strato di polvere fine che ricopre la superficie del satellite.
Ora uno studio firmato da ricercatori dell’Università del Michigan e pubblicato su Nature Geoscience sostiene che la fonte più probabile di quell’acqua sia il flusso costante di particelle provenienti dai venti solari.
Secondo lo studio di Youxue Zhang questa riserva di acqua potrebbe essere continuamente alimentata non solo dalle comete, ma anche dal vento solare. Le molecole di H2O rivenute da LCROSS sarebbero state originate quasi certamente dal Sole sotto forma di ioni idrogeno. I venti solari ad altissime velocità avrebbero poi completato il gioco trasportando gli ioni sulla Luna, dove avrebbero cominciato ad interagire con l’ossigeno formando i gruppi OH che sono il presupposto per formare molecole d’acqua.
La ricerca apre al mondo scientifico nuovi scenari sulla presenza di acqua sui pianeti del Sistema solare. Lo stesso meccanismo potrebbe infatti esserea all’opera su Mercurio o su asteroidi come Vesta.