Un vasto, antico oceano di idrocarburi liquidi nell’emisfero sud di Titano, la principale luna di Saturno. La scoperta è targata Cassini-Huygens ed è di primaria importanza. Titano è da tempo l’unico posto noto del sistema solare, a parte la Terra, dove è possibile trovare liquidi in forma stabile sulla superficie. Idrocarburi, per la precisione. Ma finora, gli idrocarburi erano stati osservati per la maggior parte nell’emisfero nord e i ricercatori si interrogavano se fossero esistite in passato riserve analoghe nell’emisfero sud. L’immagine di oggi, prodotta dalla sonda NASA/ESA/ASI Cassini Huygens, risponde alla domanda e rappresenta un interessante indizio per svelare la storia delle stagioni di Tiano.
Le immagini usate per realizzare questo mosaico sono state raccolte dal 2008 al 2011. La linea rossa traccia il confine appena visibile del vasto oceano oggi scomparso. Gli scienziati stimano che questa antica area poteva misurare 475 x 280 km. La sua profondità non doveva superare qualche metro. Oggi, questa vasta distesa di liquido sembra essersi prosciugata e aver dato vita a uno specchio più piccolo. All’interno dell’area originale è infatti visibile la superficie liscia (in nero) del lago Ontario, il piu grande specchio di idrocarburi esistente al giorno d’oggi nell’emisfero sud.
La natura di questa immagine non è di facile interpretazione, non essendo una fotografia o una immagine nel visibile a cui il nostro occhio sarebbe abituato. Quella pubblicata è una immagine SAR (radar ad apertura sintetica), una tecnologia di osservazione attiva in banda X, molto usata nell’osservazione della Terra. I radar SAR hanno infatti la capacità di operare in ogni condizione meteorologica e di illuminazione, producendo dati ad alta risoluzione. Le immagini prodotte permettono tra le altre cose di valutare la rugosità del terreno: le zone più scure corrispondono a superfici lisce, come possono essere gli specchi di liquido, quelle via via più chiare sono progressivamente più rugose.
Le osservazioni radar della Cassini hanno definito che globalmente il liquido ricopre solo una piccola percentuale della luna, facendo di Titano un pianeta molto più secco della terra. Le stesse osservazioni hanno anche identificato la dislocazione di queste aree su tutto il globo del satellite. Nelle regioni equatoriali desertiche, solo alcuni rari laghi di origine subsuperficiale sono stati recentemente identificati. Le regioni dei poli sono risultate molto più ricche di liquido. In particolare l’emisfero nord costituisce la maggiore riserva di idrocarburi liquidi attualmente esistente su Titano, con un centinaio di piccoli laghi e 3 “mari” piu grandi. Nell’emisfero sud l’area ricoperta dai liquidi risulta nettamente minore.
Una realtà, questa, che secondo le teorie deve essere stata ben diversa in passato. Gli scienziati ipotizzano infatti che cicli analoghi a quelli terrestri devono provocare su Titano trasferimenti di idrocarbuti liquidi da un polo all’altro. Se è vero che oggi il polo nord contiene la maggior parte dei liquidi, la proporzione doveva essere inversa piu di 50000 anni fa. E il polo sud doveva essere ricoperto di vaste distese di idrocarbuti del tutto analoghe a quella di cui oggi, si è trovata evidenza.
Per saperne di piu’:
- Leggi la scoperta sul sito della Cassini Solstice Mission