Se ieri vi raccontavamo della scoperta di esocomete in orbita attorno a stelle lontane, oggi tocca a una grande fascia asteroidale attorno a Vega, la stella più luminosa della costellazione della Lira.
La scoperta, realizzata grazie all’utilizzo dell’osservatorio orbitante della NASA e dell’ESA Herschel e del telescopio spaziale della NASA Spitzer, è particolarmente rilevante perché riguarda Vega, la seconda stella più luminosa dell’emisfero celeste boreale, e fa rima con quanto scoperto recentemente attorno a un’altra stella, Fomalhaut, la diciottesima stella più brillante vista dalla Terra.
I dati raccolti da entrambe le ricerche mostrano l’esistenza di due tipologie di cinture: una interna e calda, e una più esterna e fredda separate da uno spazio vuoto. Questa struttura è molto simile a quella della fascia di Kuiper, una regione del Sistema Solare che si estende dall’orbita di Nettuno.
La domanda ricorrente tra i ricercatori è: cosa c’è nello spazio vuoto? Dai dati sembrerebbe proprio che la risposta più semplice siano i pianeti. Ebbene si. Anche nel nostro Sistema Solare la fascia asteroidale che si trova tra Marte e Giove è bilanciata dalla forza di gravità dei due pianeti.
Vega e Fomalhaut sono grandi due volte il Sole e proiettano una luce molto più calda e dai colori freddi. Queste due stelle, rispettivamente di 600 e 400 anni, sono vicine alla Terra, circa 25 anni luce.
Herschel e Spitzer hanno utilizzato gli infrarossi per studiare le cinture attorno alle due stelle: sia quella interna che quella esterna contengono molti più materiali e detriti rispetto alla nostrana fascia di Kupier e ciò deriva dal fatto che le due stelle sono di gran lunga più giovani del Sole e che i sistemi sono nati da una nuvola di gas e polvere stellare molto più grande di quella da cui è nato il Sistema Solare.
Gli astronomi credono che tra le due fasce ci siano dei pianeti nascosti, simili a Giove o più piccoli, il che spiegherebbe la mancanza di polvere stellare in quella zona. Secondo Kate Su dell’Università dell’Arizona, principale autrice dello studio, “l’ampio intervallo tra la cintura calda e quella fredda è un segnale che fa pensare alla probabile presenza di molti pianeti che orbitano attorno a Vega e Fomalhaut”.