ENTRA IN AZIONE IL DRILL

Curiosity, è tempo di scavare

Il rover della NASA Curiosity inizia oggi a testare la punta della sua trivella sulla roccia marziana, preparandosi così alla vera e propria campagna di raccolta campioni al'interno del cratere Gale.

     31/01/2013
Il Rover Curiosity effettua prove di carico su Marte. CREDIT:NASA/JPL

Il Rover Curiosity effettua prove di carico su Marte. CREDIT:NASA/JPL

Curiosity è a un paio di “trivellazioni” di distanza dal  fare la storia delle missioni su Marte. Dopo i primi test “pre-carico” il 27 gennaio, il rover userà oggi per la prima volta il suo drill (trapano) per penetrare la superficie marziana. Queste prove consentono agli ingegneri di verificare se la forza applicata è idonea e corrisponde alle attese (basate sulle simulazioni a Terra e al computer). Il braccio robotico di Curiosity è progettato per pre-caricare il trapano sulla roccia con una forza minima pari a 300 Newton(che con la gravità terrestre, corrisponderebbero a circa 30 chili), fino ad arrivare a 400 Newton o anche di più.

Il passo successivo sarà quello di lasciare il trapano appoggiato sulla superficie per un’intera notte per valutare l’eventuale influenza delle variazioni termiche, considerato che nel cratere Gale si hanno sbalzi di temperatura che vanno dai 0° Celsius nel pomeriggio fino a -65° Celsius durante le ore notturne. In base a questa escursione termica il telaio del braccio robotico del rover può subire variazioni fino a 0,25 centimetri. In generale, la struttura di Curiosity, con un’escursione termica di 100° Celsius potrebbe contrarsi e dilatarsi fino a 4 millimetri.

“Non abbiamo intenzione di lasciare il trapano nelle roccia durante la notte una volta iniziata la foratura ma nel caso in cui dovesse accadere, è importante sapere cosa aspettarsi in termini di stress hardware anche se questo test utilizza bassi valori di pre-carico rispetto a quelli che intendiamo utilizzare durante la perforazione, per conoscere gli effetti della temperatura senza mettere l’hardware a rischio.” Ha spiegato Daniel Limonadi l’ingegnere leader dello scavo di Curiosity del JPL.

L’attività chiamata “drill-on-rock checkout” userà brevemente l’azione martellante del trapano del rover, senza rotazione della punta, per testare che il meccanismo di percussione e di controllo siano opportunamente sintonizzati per colpire la roccia.

Un’attività successiva chiamata “mini-drill” effettuerà un piccolo foro di 2 centimetri senza che la polvere venga spinta nella camera di stoccaggio del trapano. Infatti  questa attività non va abbastanza in profondità per spingere polvere di roccia nel trapano. “L’obiettivo è quello di vedere se le polveri si comportano come ci si aspetta” ha commentato Limonadi.