Questa nuova immagine dell’ESO mostra parte di una nube di polvere e gas incandescente, nota come Nebulosa Gabbiano. Queste filiformi nubi rossastre corrispondono alle “ali” del gabbiano celeste e l’immagine rivela una mescolanza interessante di nubi scure e di nubi illuminate di rosso, intessute tra stelle brillanti. Questa nuova visione è stata ottenuta dal WFI (Wide Field Imager) sul telescopio da 2,2 metri dell’MPG/ESO all’Osservatorio di La Silla dell’ESO in Cile.
Al confine tra le costellazioni del Cane Maggiore e dell’Unicorno, nel cielo australe, la Nebulosa Gabbiano è un’enorme nube composta prevalentemente di idrogeno gassoso. È un esempio di quella che gli astronomi chiamano regione HII. Nuove stelle molto calde si formano all’interno di queste nubi e la loro intensa radiazione ultravioletta fa risplendere il gas circostante.
La tinta rossastra in questa immagine è un segno inequivocabile della presenza di idrogeno ionizzato. La Nebulosa Gabbiano, nota più formalmente come IC 2177, è un oggetto complesso, di forma simile ad un uccello, composta da tre grandi nubi di gas – Sharpless 2-292 costituisce la “testa”, mentre questa nuova immagine mostra parte di Sharpless 2-296, che comprende le grandi “ali”, e Sharpless 2-297, una piccola appendice nodosa alla punta dell’ala sinistra del gabbiano.
Questi oggetti fanno tutti parte del catalogo Sharpless di nebulose, un elenco di più di 300 nubi di gas incandescente redatto dall’astronomo americano Stewart Sharpless negli anni 1950. Prima di pubblicare il catalogo, Sharpless era uno studente di laurea all’Osservatorio di Yerkes, vicino a Chicago, USA, dove con i suoi colleghi ha pubblicato alcune osservazioni che hanno contribuito a dimostrare che la Via Lattea è una galassia a spirale con ampi bracci ricurvi.
Questa immagine di Sharpless 2-296 è stata catturata dal WFI (Wide Field Imager), una grande camera montata sul telescopio da 2,2 metri dell‘MPG/ESO al Osservatorio di La Silla dell’ESO in Cile: mostra solo una piccola parte della nebulosa, una grande nube che furiosamente forma stelle calde al suo interno. La fotografia mostra Sharpless 2-296 illuminata da diverse stelle giovani e molto brillanti – ci sono molte altre stelle sparse in tutta la regione, tra cui una così brillante che appare come l'”occhio” del gabbiano nelle immagini dell’intero complesso.
(Fonte: ESO)
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