A tre mesi dal Consiglio dell’ESA a livello Ministeriale svoltosi a Napoli lo scorso 26 e 27 novembre (vedi Media INAF) la Commissione Europea per le Scienze Spaziali (ESSC), riunita a Strasburgo, ha espresso il suo parere sulle decisioni e non decisioni prese nel vertice europeo dell’Agenzia Spaziale Europea.
La preoccupazione della Commissione riguarda in particolare l’impatto che alcune decisioni, o meglio non decisioni, potranno avere nell’ambito dello sviluppo di programmi scientifici.
Ma vediamo punto per punto le raccomandazioni dello ESSC:
In primo luogo la Commissione sostiene che il 5%, del pacchetto di 120 miliardi di Euro che i capi di Stato e di Governo dell’Unione hanno stanziato per la promozione dell’Europa, debba essere destinati al settore spaziale, perché questo aiuterebbe a supportare la crescita e la competitività del settore e di rammarica che questa decisione non sia ancora stata presa.
Per quanto riguarda la gestione dei dati spaziali, nessuna decisione specifica è stata presa, ma la ESSC ritiene che la dichiarazione politica fatta in occasione del vertice ministeriale, di un’’Agenzia Spaziale Europea che sia più a servizio dell’Europa, potrebbe essere sufficiente per sostenere l’analisi, l’interpretazione, l’archiviazione e la distribuzione dei dati spaziali.
Per quanto riguarda il livello di finanziamento che l’ESA ha assegnato ai principali programmi scientifici, l’ESSC supporta le scelte dei tre Direttorati dell’ESA come da loro illustrate alle delegazioni nazionali.
In riferimento al programma scientifico, la commissione esprime il proprio rammarico per la perdita di compensazione dovuta all’inflazione, anche se prende atto che l’effetto è stato limitato. Ciò detto raccomanda come priorità il possibile ritorno scientifico del programma.
Sul programma opzionale di esplorazione robotica ExoMars, se il segmento previsto per il 2016 appare sicuro, non è altrettanto chiara la situazione del secondo segmento previsto per il 2018 (il rover). Pur accogliendo i progressi compiuti con l’approvazione della proposta del DG, l’ESSC si augurava una dichiarazione più forte vista l’importanza della missione per la scienza planetaria europea, e una strategia più chiara per portare la missione a compimento.
Critiche anche per il programma opzionale Lunar Lander. L’ESSC ribadisce che l’esplorazione lunare dovrebbe essere parte integrante del programma di esplorazione dell’ESA, cosa che a Napoli non è stata presa in considerazione. Secondo la Commissione l’Europa dovrebbe svolgere un ruolo guida nell’ambito delle politiche per l’esplorazione spaziale. L’ESSC si dice poi è preoccupato per la situazione del programma di osservazione della Terra, GMES, per l’attuale situazione complessa e indefinita e suggerisce che venga svolta una profonda analisi e valutazione dello stato dell’arte e dell’intera governance del programma.
Delusa la Commissione per il mancato recepimento delle sue raccomandazioni da parte del vertice ESA per la parte relativa alle scienze della vita e fisiche (ELIPS). I rimpianti riguardano soprattutto la mancanza di un quadro di sviluppo del settore post Stazione Spaziale Internazionale che completerà i suoi compiti nel 2020. L’ESSC ha voluto sottolineare come l’Europa non sia in grado di eseguire i suoi obiettivi scientifici da solo.
Infine in riferimento alle collaborazioni internazionali, la ESSC si è detta rammaricata del fatto che non si siano concretizzate specifiche opportunità di collaborazione, affermando che l’apertura di collaborazioni con altri partner, oltre alla NASA, sarà di grande beneficio per il prossimo futuro.