Potrebbe sembrare una campagna pubblicitaria ben orchestrata. In realtà, il fatto che il 2013 si sia rivelato l’anno delle comete e che contemporaneamente la missione Rosetta si prepari a riaccendere i suoi strumenti e ad atterrare su un nucleo cometario è solo una bella coincidenza. Una di quelle coincidenze che allietano la vita degli studiosi e degli amanti dell’astronomia.
Sono tre, le protagoniste del 2013 dotate di coda d’ordinanza, e tutte probabilmente visibili a occhio nudo anche dai nostri cieli. La prima delle tre è prevista per metà Marzo, si chiama Pan-STARRS, anche detta Cometa di Pasqua e come mostra l’immagine di oggi, ha già iniziato a farsi fotografare e a collezionare fans tra gli astronomi e astrofili dell’emisfero australe.
La cometa Pan-STARRS, che fa bella mostra di sè in questa fotografia realizzata il 16 febbraio da Ignacio Diaz Bobillo, in Argentina, è la grande novità del cielo australe di questi giorni. Come dimostra questa galleria online delle ultime immagini di comete, in queste settimane Pan-STARRS ha iniziato ad essere seguita e fotografata. Le osservazioni culmineranno intorno al 10 marzo, quando la cometa passerà a una distanza minima dalla Terra di circa 45 milioni di km.
In realtà è difficile calcolare con precisione il giorno esatto in cui la cometa diventerà visibile dalle nostre parti e la sua luminosità massima. Le previsioni sono ammantate da un alone di incertezza, come sempre accade per le comete, oggetti astronomici capaci di apparire all’improvviso e smentire i calcoli anche su tempi scala molto brevi. A peggiorare la situazione, il fatto che questa cometa non sia stata già osservata in una visita precedente al Sistema Solare. Pan-STARRS è infatti una cometa di lunghissimo periodo (anche definita come aperiodica), che compie la sua orbita intorno al sole in circa 110.000 anni. Per questi motivi, al momento gli astronomi possono solo stimare quando e quanto diventerà luminosa nei nostri cieli. E se attualmente è visibile con un semplice binocolo per gli astrofili australiani, molti sono pronti a scommettere che a metà marzo diventerà ben visibile anche ad occhio nudo dai cieli italiani (vedi questo link per la sezione dedicata alle comete della UAI Unione Astrofili Italiani).
Come indica il suo nome, Pan-STARRS o meglio C/2011 L4 Pan-STARRS è stata scoperta il 6 giugno 2011 dal telescopio Panoramic Survey Telescope & Rapid Response System presso le Hawaii. Al momento della sua scoperta, si trovava a circa 1,2 miliardi di km dalla Terra e le prime osservazioni hanno consentito di calcolare un’orbita preliminare, poi migliorata nei mesi successivi. Pan-STARRS proviene dalla Nube di Oort, la nuvola sferica composta di corpi ghiacciati pronti a trasformarsi in comete che avvolge il sistema solare alla incredibile distanza dal Sole di 100.000 UA, o Unita Astronomiche, cioè 100.000 volte la distanza tra Sole e Terra, ben oltre l’orbita di Nettuno, l’ultimo pianeta, situato a circa 30 UA. Pan-STARRS ha un’orbita inclinata di circa 84°, tagliando il piano del sistema solare, altra carattrtistica tipica per le comete non periodiche.
Ma Pan-STARRS è solo la prima della parata di comete prevista per il 2013. La seconda in ordine cronologico è la verde Lemmon, già presentata in queste pagine e che promette a fine marzo di diventare ben visibile anche nei nostri. Con la sua lunga coda, inconfondibile per il colore verdastro dovuto ai gas che stanno evaporando dal nucleo, Lemmon è già stata abbondantemente fotografata nell’emisfero australe e vince tra le tre (per ora) la fascia di più bella. Infine, la terza protagonista del 2013 è la già famosa cometa ISON, la cui scoperta era stata annunciata a Settembre in queste pagine, e che chiuderà probabilmente l’anno diventando la cometa di Natale del 2013. ISON, come le sue colleghe, promette grandi cose: transitando molto vicino al Sole, sarà incredibilmente luminosa, probabilmente uguagliando la Luna e rimanendo visibile anche di giorno.
httpvh://vimeo.com/59571509
Le comete Lemmon e PanSTARRS attraversano il cielo australe (video di Alex Cherney)
Per saperne di più:
- Il sito con i dati del Minor Planet Center