DA NANE BIANCHE A SUPERNOVE

Due candele in più

Due supernove scoperte negli scorsi mesi si vanno ad aggiungere al catalogo di quelle conosciute. Hanno avuto origine da nane bianche e si chiamano 2012ha e 2013X. Appartengono alle supernove di tipo Ia usate dagli astronomi come "candele standard", e aiuteranno a studiare l’energia oscura.

     28/02/2013
Nana bianca. Crediti: David A. Aguilar, CfA

Nana bianca. Crediti: David A. Aguilar, CfA

L’osservazione di due nuove supernove migliora il “metro astronomico” che gli scienziati utilizzano per calcolare l’accelerazione dell’espansione dell’universo.

Nelle settimane scorse, la luce di due stelle esplose centinaia di milioni di anni fa ha raggiunto la Terra, e in entrambi i casi l’evento è stato identificato come una supernova.

La prima, scoperta il 6 febbraio è esplosa circa 450 milioni di anni fa, ha spiegato Ferrante Farley, uno studente laureato alla Southern Methodist University, Dallas, che ha fatto l’osservazione iniziale. La stella è esplosa in una porzione relativamente vuota del cielo, in una galassia  identificata come 2286144.

Un’altra supernova era stata scoperta il 20 novembre ed è esplosa circa 230 milioni di anni fa in una delle molte galassie della costellazione della Vergine.

Entrambe le supernove sono state avvistate con ROTSE3b il telescopio robotico della Robotic Optical Search Transient Experiment. ROTSE3b è ubicato presso l’Osservatorio McDonald nelle montagne di Davis del West Texas vicino a Fort Davis.

La supernova che è esplosa circa 450 milioni di anni fa è stata ufficialmente designata Supernova  2013X, soprannominata “Everest” da Govinda Dhungana, un laureando della SMU che ha partecipato alla scoperta.

La supernova esplosa circa 230 milioni di anni fa è stata ufficialmente designata Supernova 2012ha. La luce creata dalla sua esplosione ha viaggiato verso la Terra sin dal periodo Triassico, quando i dinosauri vagavano sul pianeta. Dhungana ha dato il soprannome di “Sherpa” per la Supernova 2012ha.

“Everest e Sherpa non sono degne di nota per essere le supernove più giovani, più antiche, più vicine, più lontane o più grandi mai osservate,” ha detto Ferrante. “Ma entrambe sono importanti perché ci forniscono informazioni per fare ulteriori ricerche”.

Everest e Sherpa sono il risultato di esplosioni di nane bianche, ha affermato Robert Kehoe, professore di fisica e leader del team di astronomia SMU presso il Dipartimento di Fisica SMU. Una nana bianca è una stella morente, che ha bruciato tutta la sua energia. La nana bianca cresce circa una volta e mezzo la dimensione del sole e incapace di sostenere il suo peso si avvia verso un rapido il collasso che porta all’esplosione. Il risultato è una supernova di tipo 1A.

“Noi chiamiamo queste supernove di tipo 1A candele standard”, ha detto Ferrante. “Dal momento che le supernove di tipo 1A hanno origine da questo processo standard, la loro luminosità intrinseca è molto simile. Così esse diventano un dispositivo che gli scienziati usano per misurare la distanza cosmica”. Più appaio brillanti, più sono vicine a noi.

Come altre supernove di Tipo 1A, Everest e Sherpa forniscono agli scienziati un piccolo pezzo al puzzle di uno dei più grandi misteri dell’universo ovvero che cos’è l’energia oscura. Ogni supernova di Tipo 1A fornisce agli astronomi informazioni indirette sull’energia oscura, che costituisce il 73 per cento della massa-energia dell’universo.

“Ogni stella che esplode permette agli astronomi di calibrare con maggior precisione la velocità crescente con cui il nostro universo è in espansione e quindi ci aiuta a comprendere meglio l’energia oscura “, ha detto Ferrante.