No, non preoccupatevi di alzare gli occhi verso il cielo in queste serate di aprile. Non è in programma nessuno spettacolo trasgressivo o indecente sopra le nostre teste, al di fuori di quello, sempre affascinante e davvero per tutti, che è il cielo stellato. In realtà la coppia indicata nel titolo è quella che compone il sistema stellare di Spica, l’oggetto più brillante della costellazione della Vergine, che in questi giorni torna ad affacciarsi la sera verso est. Hot è probabilmente l’aggettivo che descrive meglio questi due astri distanti da noi circa 260 anni luce. Il più grande, che ha una massa di quasi 11 volte quella del Sole, presenta una temperatura superficiale di oltre 22.000 kelvin, mentre la compagna ha una massa di quasi 8 soli e un temperatura di 18.500 kelvin. Valori elevatissimi, che in confronto rendono il nostro Sole una piccola fiammella nello spazio: la sua superficie raggiunge appena, si fa per dire, 5800 kelvin. Stelle caldissime quindi, ma anche estremamente vicine tra loro, essendo separate da una distanza media di soli 18 milioni di chilometri, più o meno un ottavo dello spazio che c’è tra la Terra e il Sole. Davvero poco se consideriamo che il diametro di spica A, la maggiore, è quasi 11 milioni di chilometri. Questa vicinanza produce una intensa forza di attrazione gravitazionale tra le stelle, così intensa da deformarle, dando loro una vaga forma ad uovo. E proprio questa deformazione sarebbe la causa principale anche della variabilità della luminosità di Spica. Infatti le stelle, ruotando una attorno all’altra ci mostrerebbero una superficie luminosa più grande o più piccola a seconda della loro reciproca posizione rispetto a noi.
Volete individuare facilmente Spica, le costellazioni, i pianeti visibili nel cielo notturno di aprile e seguire gli spostamenti nel cielo della cometa PanSTARRS? Allora non vi resta che guardare il video qui sotto.