EVENTO DEDICATO A RITA LEVI-MONTALCINI

La scienza aperta si celebra a Roma

Lunedì 22 aprile, anniversario della nascita di Rita Levi-Montalcini, il Tempio di Adriano sarà teatro di “World Wide Rome - Open Science”, una giornata dedicata alla scienza aperta, pubblica e collettiva. In streaming su tutte le principali web tv italiane.

     19/04/2013

wwr«Io non sono il corpo: io sono la mente». La frase di Rita Levi-Montalcini – intervistata per Wired Italia da Paolo Giordano nel 2009, alla vigilia del suo centesimo compleanno – diventa oggi il sottotitolo d’un evento nazionale pensato per celebrare, in un’unica giornata, l’anniversario della nascita del premio Nobel (Levi-Montalcini, morta lo scorso anno, nacque a Torino il 22 aprile 1909) e la Open Science: una scienza aperta, senza più steccati, che grazie alla rete, e alla volontà delle ricercatrici e dei ricercatori, sta compiendo passi da gigante nel garantire la condivisione dei propri risultati a tutta la comunità scientifica. E, più in generale, all’intera società.

Teatro dell’evento, che si terrà lunedì 22 aprile a Roma, sarà il Tempio di Adriano. Il programma, a cura di Riccardo Luna e Viviana Kasam, prevede una serie d’interventi sull’open science al mattino, a partire dalle 11, mentre l’intero pomeriggio sarà dedicato al ricordo di Rita Levi-Montalcini e alla sua eredità scientifica nel campo della neurologia (qui il programma della giornata). Il ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo, sarà uno dei ventisei relatori in agenda, con un intervento su “L’Italia all’avanguardia dell’Open Access”. Fra i tanti scienziati protagonisti della giornata, anche l’onorevole Ilaria Capua, paladina della scienza open access sin dal 2006, quando decise di rendere pubblica la sequenza genetica del virus dell’aviaria.

A illustrare il rapporto fra astronomia e open science, nel talk intitolato “Open Sky”, sarà Patrizia Caraveo, direttore dell’INAF-Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano. «L’astronomia è la più aperta delle scienze. Tutti i dati raccolti dagli strumenti astronomici, a terra o nello spazio», spiega Caraveo, «vengono archiviati e diventano rapidamente disponibili a tutti. In alcuni casi, i dati sono immediatamente  pubblici e spesso capita che vengano utilizzati contemporaneamente da diversi gruppi. Gli stessi dati sono stati resi disponibili in tempo reale con app dedicate. In questo modo possiamo sapere tutto sull’ultimo lampo gamma visto dal satellite SWIFT, vedere l’immagine più recente del cielo gamma trasmessa da AGILE,  essere sempre informati sui nuovi pianeti extrasolari o conoscere l’attività solare. E questo solo per citare le app più popolari».

Ma l’open science non si limita a consentire l’accesso a dati e risultati: il passo successivo, la versione 2.0 della scienza aperta, è quello di dare a chiunque la possibilità e gli strumenti per partecipare in modo attivo alla ricerca. Un obiettivo che in parte è già realtà. «Centinaia di migliaia di non professionisti sono coinvolti in progetti di citizen science, sempre basati sull’utilizzo di dati liberamente disponibili. Nata nel 2007 con il mitico Galaxy Zoo», ricorda Caraveo, «ora la citizen science trascende i confini dell’astronomia. Per avere un’idea della vastità degli argomenti trattati, basta curiosare nel portale Zoo Universe».

L’invito alla partecipazione attiva riguarda anche la giornata di lunedì 22: oltre a seguire l’evento in diretta streaming  “a rete unificata” su numerosi siti e web tv – openscience.worldwiderome.it, brainforum.it e altratv.tv, per citarne solo i principali – sarà possibile intervenire sulla pagina Facebook dedicata e, con i due hashtag #OpenScience e #GrazieRita, twittare in diretta con i relatori.

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