Continua imperterrita la sua corsa verso il Sole, con cui ha appuntamento alla fine di quest’anno, la cometa ISON, qui ripresa in un una nuova serie di immagini dell’Osservatorio Gemini alle Hawaii. Le immagini coprono una sequenza temporale che va da dall’inizio di febbraio alle fine di maggio 2013, e mostrano una notevole attività della cometa, nonostante la sua attuale grande distanza dal Sole e dalla Terra. Le informazioni raccolte offrono importanti indizi ai ricercatori sul comportamento complessivo della cometa e sulle possibilità che il suo avvicinamento al Sole si tramuti in un evento spettacolare. Tuttavia, è ancora da vedere se la cometa ha la “stoffa giusta” per sopravvivere all’incontro ravvicinato con la stella alla fine di novembre, e diventare così protagonista dei nostri cieli mattutini ai primi di dicembre.
Quando Gemini ha scattato queste immagini, la cometa si trovava tra i 730 milioni e i 580 milioni di chilometri dal Sole. Ogni immagine della serie, ripresa con lo spettrografo multi-oggetto del telescopio Gemini Nord sul Mauna Kea, Hawaii, mostra la cometa come appare nella parte rossa dello spettro ottico, il che indica la presenza di materiale polveroso già in fuga dalla palla di neve sporca che è il nucleo della cometa. L’immagine finale della sequenza, ottenuta ai primi di maggio, si compone in realtà di tre immagini, e include anche i dati da altre regioni dello spettro visibile. Le immagini mostrano che la cometa ha un guscio di forma parabolica nella parte rivolta verso il Sole e una coda corta e tozza che punta lontano dal sole. Queste caratteristiche si formano quando polvere e gas sfuggono dal nucleo ghiacciato della cometa e circondano il corpo principale per formare la cosiddetta “coma”. Il vento solare e la pressione della radiazione spingono il materiale della coma via dal Sole per formare la coda della cometa, che vediamo qui con una leggera inclinazione.
Scoperta nel settembre del 2012 da due astrofili russi, la cometa ISON sta probabilmente facendo il suo primo passaggio nel Sistema Solare interno, proveniente dalla Nube di Oort, una regione nei recessi del nostro Sistema Solare dove dimorano comete e corpi ghiacciati. Storicamente, le comete che fanno il primo giro nel sistema solare interno mostrano una forte attività che le rende ben visibili da Terra, ma in alcuni casi si sciolgono quando si avvicinano al Sole.