Esistono migliaia di asteroidi le cui orbite passano vicino al nostro pianeta. Si tratta dei cosiddetti NEO (Near earth Object) e proprio di recente è stato scoperto il decimillesimo, grazie al telescopio Pan-STARRS 1. Si tratta dell‘asteroide 2013 MZ5, avvistato per la prima volta lo scorso 18 giugno.
“Trovare 10 mila oggetti vicini alla Terra è significativo – ha detto Lindley Johnson della NASA – ma ci sono almeno 10 volte ancora più oggetti da scoprire, alcuni dei quali potrebbero impattare con la Terra”.
I Near-Earth Object sono asteroidi e comete la cui orbita può intersecare quella della Terra. Questi oggetti sono di misure diverse che variano da metri a decine di chilometri. Attualmente, ci sono oltre 600.000 asteroidi conosciuti nel nostro sistema solare, e 10mila di questi sono NEO. Questi oggetti possono arrivare anche a 41 chilometri di larghezza, come il più grande degli asteroidi fin qui rivelato, 1036 Ganymed.
Il decimillesimo asteroide, 2013 MZ5, è largo circa 300 metri e gli esperti sono sicuri che la sua orbita non incrocerà quella della Terra, ma oggetti di queste dimensioni, semmai si posizionassero in direzione del nostro pianeta, potrebbero essere molto pericolosi.
Una prova drammatica che alcuni di questi, anche di piccole dimensioni, possono colpire la Terra si è avuta il 15 febbraio 2013, quando un oggetto sconosciuto, che si pensa avesse un diametro di 17-20 metri, è esploso sopra Chelyabinsk, in Russia, con un’energia pari a 20-30 volte quella della bomba atomica di Hiroshima. L’onda d’urto derivata dall’impatto nell’atmosfera ha causato danni a molti edifici e alcuni feriti: dall’evento di Tunguska nel 1908 si è trattato del più grande evento del genere rilevato dall’uomo.
Il primo NEO è stato scoperto nel 1898 e nei successivi 100 anni ne sono stati scoperti solo 500. Nel 1998, però, la NASA lanciò il suo programma NEO Observation, e da lì la strada è stata solo in discesa scoprendo migliaia tra comete e asteroidi.
Dei 10mila oggetti NEO avvistati in questi anni solo un 10% supera il chilometro di larghezza, una dimensione che potrebbe causare una catastrofe globale per il nostro pianeta. Gli astronomi credono che di oggetti così larghi ne rimangono da scoprire circa una dozzina, ma nessuno di questi dovrebbe mai incrociare la Terra. Ce ne sono ancora centinaia di migliaia da individuare, ma tutti di piccole e medie dimensioni: circa 15 mila larghi non oltre i 140 metri e più di un milione che non superano sicuramente i 30 metri. Un oggetto di tali dimensioni o poco più se comunque cadesse su un’area popolata potrebbe arrecare gravi conseguenze.
A testimoniare quanto lo studio e il controllo degli asteroidi sia ormai la priorità delle agenzia spaziali di tutto il mondo, nel maggio scorso l’ESA ha aperto presso la sua sede di Frascati, ESRIN, il Centro di Coordinamento per gli Oggetti Vicini alla Terra, un nuovo polo che rafforzerà il contributo dell’Europa alla caccia a livello mondiale agli asteroidi ed agli altri oggetti naturali pericolosi per il nostro pianeta.
E ancora l’annunciata voltà statunitense di catturare un asteroide. Appena pochi giorni or sono l’amministratore capo della NASA, Charles Bolden ha invitato il nostro paese a prendere parte a quell’ambizioso programma e di farsene promotore presso gli altri partner europei.
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