Saranno presentati il prossimo 16 luglio presso il ministero dell’Università e della Ricerca i risultati della prima valutazione portata avanti dall’ANVUR, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca con un tweet nella mattina.
Secondo quanto riporta il sito dell’ANVUR, lo scorso 15 giugno 2012 si è chiusa la fase di trasmissione dei prodotti da parte delle strutture di ricerca. Il 2 luglio è terminata la fase di trasmissione degli ulteriori dati legati alla ricerca e alle attività di terza missione. Alla fine di settembre 2012 le strutture hanno trasmesso il rapporto di autovalutazione, mentre alla fine di marzo 2013 hanno comunicato gli elenchi dei nuovi dipartimenti e la relativa afferenza dei soggetti valutati risultanti dall’applicazione della legge 240. La fase di valutazione bibliometrica e mediante revisione dei pari dei prodotti della ricerca, curata dai GEV è terminata il 30 aprile 2013. I rapporti di area e il rapporti finale ANVUR sono stati conclusi il 30 giugno scorso e saranno pubblicati subito dopo la presentazione pubblica dei risultati, appunto il 16 luglio 2013.
L’ANVUR è stata costituita dalla legge 24 novembre 2006. Il decreto era collegato alla legge finanziaria per il 2007 (secondo Governo Prodi, con Ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi), e demandava la definizione della struttura e del funzionamento dell’Agenzia ad un Regolamento di delegificazione.
Il Regolamento fu poi pubblicato in G.U. il 9 aprile del 2007. Il cambio di governo e di ministro portarono ad una sua successiva modifica, conclusasi nel maggio del 2010 e quindi la essa in opera dell’Agenzia e la nomina dei componenti del Consiglio Direttivo è potuta avvenire solo successivamente.
A parte i problemi che l’iter di costituzione ha trovato durante il suo cammino, una volta istituita l’agenzia non sono mancate le polemiche per i criteri di valutazione adottati. Sia da parte di singoli docenti universitari, sia da parte di comunità scientifiche, di blog frequentati da accademici (ad esempio ROARS) e persino da istituzioni come il CUN (Consiglio Universitario Nazionale) che approvò una mozione di critica l’11 luglio 2012. Le critiche riguardavano soprattutto l’approccio alla valutazione, considerato sbilanciato sugli aspetti quantitativi, cioè troppo legato alla bibliometria.
D’altronde dubbi sui criteri di valutazione sono stati espressi recentemente dallo stesso ministro Carrozza durante l’audizione alle Commissioni Istruzione di Camera e Senato, svoltesi lo scorso 6 giugno a Palazzo Madama: Serve una riflessione “sul ruolo dell’Anvur” alla luce di questi “primi anni di esperienza”. “Credo che l’attività dell’Agenzia debba orientarsi esclusivamente alla proposta di metodi valutativi, in grado di tradurre le strategie e gli obiettivi definiti dal Governo, valorizzando attraverso la valutazione ex post la capacità delle istituzioni al perseguimento degli stessi nell’ambito di una rinnovata autonomia responsabile”. “Questo vuol dire -ha spiegato il ministro – che la valutazione deve tornare al suo scopo originario: introdurre un meccanismo misurativo, fornire elementi conoscitivi delle realtà universitarie e criteri oggettivi per il riparto dei fondi”.
Insomma certo non mancherà di interesse la valutazione che ha fatto l’ANVUR e che conosceremo il 16 luglio, però difficile ritenere che non farà discutere, alla luce anche di un dibattito su ruolo e criteri che sembra tutt’altro che concluso.