PRIMA PASSEGGIATA SPAZIALE PER L’ITALIA

Un’EVA per Luca

Il 9 luglio non ricorderà più solo la quarta coppa del Mondo di calcio ottenuta nel 2006, ma un primato che fino a questa data l'Italia non era mai riuscita ad ottenere: un'attività extraveicolare per un proprio astronauta. Il primato è stato raggiunto da Luca Parmitano, pilota dell'areonautica

     09/07/2013

eva_preparativi_parmitano-(9)ImageGalleryIl 9 luglio non sarà più solo ricordata come la data che vide la nazionale italiana, nel 2006, conquistare la quarta coppa del Mondo, ma anche per aver segnato una nuova tappa dell’evoluzione tecnologica e scientifica del nostro paese: la prima volta di un astronauta italiano a passeggio nello spazio.

La passeggiata spaziale di Luca Parmitano, 37 anni, sulla Stazione spaziale in una missione di lunga durata, è durata circa sei ore in compagnia di Chris Cassidy, 43 anni, un vero veterano della skywalk.

La lunga passeggiata spaziale di Parmitano e di Chris Cassidy ha compreso numerose attività come la manutenzione esterna della ISS, lo spostamento e il recupero di esperimenti posti fuori dalla Stazione spaziale e la sostituzione di una telecamera. Ad assistere all’evento un centinaio di ospiti, oltre ai giornalisti, ospiti dell’Agenzia Spaziale Italiana, collegata in diretta con le immagini trasmesse da Nasa tv, in un afoso pomeriggio romano. Tra le attività previste extraveicolari anche alcune legate alla sperimentazione e alla manutenzione di strumenti come AMS, (Alpha Magnetic Spectrometer) esperimento a forte caratterizzazione italiana, voluto sulla stazione da INFN e ASI.

“In questo momento di crisi la missione di Luca Parmitano può dimostrare l’importanza degli investimenti italiani nello spazio” ha detto il presidente dell’ASI Enrico Saggese, che ha raccontato di aver sentito al telefono qualche giorno fa Parmitano e di averlo trovato “contento, sereno, molto emozionato ma concentrato”. “Mi ha detto letteralmente sto nuotando in un acquario, sto realizzando un sogno importantissimo mentre mi parlava di questa grande missione che sta compiendo nello spazio”.

E tra le attività previste, oltre ad un trasbordo di 15 metri agganciato ad un braccio robotico, anche quella di chiudere definitivamente il portellone d’attracco destinato allo shuttle, cala il sipario su un‘epoca dunque, che sia di auspicio perché se ne apra un’altra.
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