Il nome non è dei più amichevoli. Si chiamano PHA, Potentially Hazardous Asteroids, e appartengono a quella classe di NEO, Asteroidi vicini alla Terra, considerati potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta.
A causa del pericolo che questi oggetti rappresentano, i PHA vengono identificati, seguiti, studiati e catalogati dalla scienza. Dando vita ad immagini simili al diagramma pubblicato dalla NASA ad inizio agosto che rappresenta le orbite degli oltre 1000 PHA scoperti finora. Un’immagine frutto della collaborazione quotidiana di squadre di scienziati di tutto il mondo che, da Terra o usando strumenti spaziali, lavorano a questo scopo.
Per rendere la definizione dei PHA più chiara, potremmo identificarli con oggetti che si trovano a passare a una distanza inferiore ai 7,5 milioni di chilometri da noi (meno di 20 volte la distanza Terra Luna) e con una dimensione superiore ai 140metri di diametro. Cioè abbastanza grandi per non bruciare completamente in un eventuale attraversamento dell’atmosfera terrestre e per causare danni su scala almeno regionale nel caso di una collisione con la Terra.
Ad oggi, sono 1421 quelli noti (queste le loro orbite aggiornate), ma gli asteroidi appartenenti a questa classe sono sicuramente molti di più. Una delle ultime stime disponibili è stata ottenuta proiettando i dati raccolti dal satellite WISE prima del 2011 (anno in cui è andato “in letargo”) e parlerebbe dell’esistenza di circa 4700 oggetti con diametro superiore ai 100 metri (leggi questo articolo di Media INAF). Stime successive hanno ridimensionato questi numeri e, in attesa dei nuovi dati che verranno raccolti nei prossimi mesi da WISE, raccontano una storia diversa sui NEO ancora da scoprire (vedi l’immagine più in basso, tratta da questo articolo). Una cosa resta sicura: qualsiasi diagramma delle orbite dei PHA pubblicato ad oggi, rappresenta solo una parte di tutti gli asteroidi potenzialmente pericolosi esistenti.
Una notizia che dovrebbe confortare tutti noi è che, per tutti i PHA oggi noti, le orbite sono state calcolate per un periodo di circa 100 anni e, dalle stime disponibili su questo lasso temporale, nessuno di loro impatterà il nostro pianeta. Questo, per quanto sia possibile monitorare il comportamento di una moltitudine di oggetti in parte sconosciuti e con orbite che cambiano nel tempo, interagendo tra loro e sotto l’influenza gravitazionale dei pianeti.
Per la sicurezza e la tranquillità di tutti noi, tutti questi dati e proiezioni vengono pubblicati e aggiornati in tempo reale. Per esempio in questa pagina del Minor Planet Center, dove compare una lista aggiornata dei prossimi avvicinamenti di asteroidi alla Terra, anche detti close approaches. Una lista dove in pole position, troneggia Apophis, il più noto PHA tra gli asteroidi potenzialmente pericolosi. Attualmente -ricordiamolo- non pericoloso.