IMMAGINI AL SISTEMA SOLARE

Un insolito Sole, un’insolita eclissi

Una meravigliosa immagine del Sole nell'ultravioletto scattata dalla sonda SDO della NASA. In primo piano, il piccolo cerchio nero di un corpo che imita la Luna, tentando di eclissarlo, ma che non è la Luna.

     02/09/2013

Che quello ritratto sia il nostro Sole, con l’insolito aspetto di una foto scattata nell’ultravioletto, è conclusione abbastanza facile da dedurre. Ma cosa sarà mai quel piccolo cerchio nero che imita la Luna durante una eclissi e tenta, malgrado le sue limitate dimensioni, di occultare il disco solare ai nostri occhi?

Il sole nell'Ultravioletto ritratto da SDO. Image Credit: NASA/SDO & the AIA, EVE, and HMI teams; Digital Composition: Peter L. Dove

Il sole nell’Ultravioletto ritratto da SDO. Image Credit: NASA/SDO & the AIA, EVE, and HMI teams; Digital Composition: Peter L. Dove

Diciamo subito che l’occasione di scattare di nuovo una foto come questa si presenterà solo nel lontano 2117 e vi dobbiamo  rivelare che, probabilmente, nessuno di noi sarà qui a vederla. L’evento, lo ricorderete, si chiama Transito di Venere ed è avvenuto per l’ultima volta, lo scorso anno tra il 5 e il 6 giugno, attirando su di sé un certo clamore mediatico e scientifico. (Per sapere di più sul fenomeno https://www.media.inaf.it/2012/06/06/lo-spettacolo-di-venere/  e  https://www.media.inaf.it/2012/06/01/transito-venere/)

Per essere precisi, l’immagine è stata realizzata il 5 giugno 2012 alle 23:58 dalla camera AIA (Atmospheric Imaging Assembly) del Solar Dynamics Observatory della NASA. Il puntino nero che si staglia sul magnifico sfondo del Sole, è per l’appunto Venere, il pianeta gemello della Terra, che effettua il suo passaggio davanti alla nostra stella e la occulta secondo lo stesso meccanismo delle più famose eclissi lunari. Uniche differenze tra i due fenomeni: la non trascurabile diversità tra le dimensioni apparenti dei due corpi, Venere e Luna, dovuta alla maggiore distanza da noi del primo rispetto al secondo; e la rarità del fenomeno generato dal pianeta Venere che si ripete con uno strano pattern temporale che conta 4 volte ogni 243 anni, distanziate ad intervalli temporali ineguali.

L’immagine del Sole che fa da sfondo al fenomeno, e che sembra voler inghiottire nella sua violenza il fragile pianeta in primo piano, merita di sicuro un’attenzione a parte. L’insolito aspetto è dovuto al fatto che la fotografia a falsi colori dell’SDO, invece dei tre soliti canali nel visibile che compongono le immagini RGB, utilizza tre filtri nell’ultravioletto (sempre per essere precisi, a 211Å per il rosso, a 193Å per il verde e 171Å per il blu). Queste particolari lunghezze d’onda nell’UV sono emesse da materiale con temperature che vanno dai 600.000 ai 2 milioni di gradi K.  E che includono le temperature raggiunte dal plasma espulso dalla corona solare, estremamente più caldo dei circa  5000 K della fotosfera (il disco giallo chiaro e uniforme che vede il nostro occhio quando guarda il Sole).

Una specie di “bieco trucco spettroscopico” per rendere visibile una luce normalmente invisible, producendo una immagine che renda giustizia alla vera natura violenta del sole, a confronto con le dimensioni e la fragilità del piccolo pianeta nostro gemello.

L’immagine ad altissima risoluzione al Link