Dal 29 al 31 ottobre 2013 si è svolto presso l’Auditorium dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Napoli, il settimo progress meeting della collaborazione ASTRI, il “Progetto Bandiera” finanziato dal MIUR e condotto dall’INAF.
Il progetto ASTRI (Astrofisica con Specchi a Tecnologia Replicante Italiana), si sviluppa nell’ambito del Cherenkov Telescope Array (CTA), che rappresenta la nuova generazione di telescopi da terra per astronomia gamma nelle più alte energie. Come è noto la radiazione di più alta energia, la radiazione gamma, viene schermata efficacemente (e fortunatamente) dall’atmosfera terrestre. Questo fatto viene utilizzato dagli astronomi per studiare da Terra fenomeni di alta energia altrimenti osservabili solo da satellite. I fotoni gamma una volta entrati nell’atmosfera interagiscono con le molecole che la compongono originando sciami di particelle (essenzialmente elettroni e positroni) che si propagano lungo la direzione di provenienza del fotone gamma. Queste particelle si muovono nell’atmosfera a velocità superiori a quelle della luce (la velocità della luce è una costante nel vuoto ma, nei mezzi materiali, dipende dall’indice di rifrazione del mezzo) ed emettono radiazione elettromagnetica (un lampo di luce bluastra) che si propaga con un fronte d’onda conico rivelabile da questo tipo di telescopi.
In tale ambito ASTRI opera anche per lo sviluppo di un prototipo end-to-end della classe Small Size in configurazione a due specchi “Schwarzschild-Couder” aplanatica (SST-2M) da installare presso la stazione osservativa INAF di Serra La Nave (CT). Il rivelatore nel fuoco del telescopio adotterà la soluzione innovativa di piccoli rivelatori in Silicio (Silicon Photo Multiplier).
Per il PI del Progetto Astri, Giovanni Pareschi, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera dell’INAF: “Le attività relative a ASTRI stanno proseguendo con grande entusiasmo, con l’obiettivo di avere il primo prototipo di telescopio installato al sito INAF di Serra La Nave entro la fine del 2014. Sono già iniziate anche le attività del mini-array di telescopi INAF, a cui parteciperanno anche Università del Sud Africa e del Brasile e che costituirà il “seme” attorno al quale crescerà l’intero array CTA.“
Soddisfazione è stata espressa dal direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte dell’INAF, Massimo Della Valle, per l’ottima riuscita del meeting. “Negli ultimi due mesi abbiamo ospitato un congresso Internazionale sulle polar rings Galaxies (vedi Media INAF), il meeting di PESSTO dedicato al follow-up delle Supernovae (vedi Media INAF), un meeting nazionale dedicato allo studio del Sole (vedi Media INAF) e ora chiudiamo in bellezza con un meeting dedicato ad un progetto ambizioso e di grande impatto sull’astrofisica delle alte energia”.
Dopo l’installazione del primo prototipo è prevista l’implementazione, da parte di INAF, di un mini-array di telescopi SST (Small Size Telescope) al sito sud di CTA, che sarà stato nel frattempo selezionato (in Namibia, Cile o Argentina).