Un gruppo di ricercatori avrebbe trovato un indizio fondamentale nella ricerca di vita aliena nell’Universo: trovare i pianeti viola. I primi “terrestri” che abitavano sul nostro pianeta 3 miliardi di anni fa erano, secondo gli esperti, dei batteri di color violaceo. Gli scienziati ipotizzano che simili batteri possano esistere anche su pianeti extra-solari e quindi possano essere riconosciuti proprio dal loro colore.
Di recente una ricercatrice della NASA ha raccolto gli spettri dei diversi tipi di pigmenti fotosintetici terrestri che, assorbendo specifiche lunghezze d’onda della radiazione solare, danno una “colorazione” tipica alla luce riflessa dal pianeta. Un’impronta inconfondibile che può teoricamente essere rilevata anche su mondi alieni. E poi altri recenti studi andrebbero alla ricerca dei gas presenti nelle atmosfere di altri pianeti per provare la vita aliena.
Il gruppo di ricercatori guidato da Esther Sanromá, dell’Istituto di Astrofisica delle Canarie, ha centrato la nuova ricerca sui batteri alieni, perché sulla Terra sono sopravvissuti a lungo prima dell’arrivo della vita intelligente e sopravvivranno anche dopo. La ricerca punta sul cercare un segno, una “firma” visibile della presenza di questi batteri al di fuori del nostro Sistema Solare. Per fare ciò gli studiosi hanno creato un modello della Terra nei primi momenti di vita, scoprendo che se i microbi viola fioriscono sulla terra ferma o lungo le coste ricche di nutrienti, producono un segnale visibile grazie alla luce totale riflessa dal pianeta. Se vivono solo negli oceani, il colore è più difficile da vedere.
Tutte queste e future teorie potrebbero essere confermate o smentite dopo il lancio del James Webb Space Telescope nel 2018, che potrebbe misurare il segnale all’infrarosso, sempre che il pianeta in questione non sia troppo lontano. La stella madre, inoltre, non dovrebbe essere troppo grande e luminosa tanto da eclissare il pianeta.
Per saperne di più:
- Leggi lo studio “Characterizing the purple Earth: Modelling the globally-integrated spectral variability of the Archean Earth“ , di E. Sanromá, E. Pallé, M. N. Parenteau, N. Y. Kiang, A. M. Gutiérrez-Navarro, R. López, P. Montañés-Rodríguez
- Leggi su Media INAF “Che colore ha la clorofilla aliena?”