A giudicare dalle foto di Curiosity, Marte non deve offrire una grande varietà di panorami: enormi deserti, qualche montagna, diversi crateri e polvere e sassi un po’ dappertutto. Eppure la varietà di rocce del pianeta rosso potrebbe essere molto più elevata di quanto finora creduto. Uno studio appena pubblicato su Nature Geoscience ha infatti fornito nuove prove a sostegno dell’esistenza di granito marziano. Il granito, una roccia ignea intrusiva comune sulla Terra, andrebbe così ad aumentare la complessità geologica di Marte, pianeta che per anni è stato descritto come geologicamente piuttosto semplice e composto per lo più da basalto, roccia vulcanica di colore scuro.
“C’è granito su Marte” non è forse l’annuncio più atteso tra chi si aspetta prima o poi di trovare tracce di vita sul pianeta rosso. Eppure questa scoperta è un tassello importante per riuscire a ricostruire la storia geologica del pianeta. “Parliamo di acqua su Marte tutto il tempo, ma la storia del vulcanismo del pianeta è un’altra cosa che ci piacerebbe provare a conoscere meglio”, spiega James Wray, ricercatore del Georgia Institute of Technology e primo autore dello studio. “Che tipo di rocce si sono formate durante la sua storia? Finora pensavamo che questa domanda avesse una risposta piuttosto semplice, ma le cose potrebbero essere un po’ più complicate”.
Wray e il suo team hanno trovato grandi quantità di feldspato, minerale presente nel granito, in un antico vulcano marziano privo di polvere. La scoperta di questi giacimenti è stata una sorpresa. “Con il tipo di spettroscopia infrarossa che stavamo utilizzando non avremmo dovuto rilevare alcuna presenza di feldspato. A meno che non ci fosse stato davvero tanto feldspato e davvero pochi minerali scuri del basalto” come ferro e magnesio, spiega Wray. E così è stato.
Un’abbondanza di feldspato è stata rilevata anche in altri punti di Marte da alcuni ricercatori dell’European Southern Observatory (ESO) e dell’Università di Parigi. Il loro studio, pubblicato sempre sull’ultimo numero di Nature Geoscience, collega però la presenza di questo minerale all’anortosite, roccia magmatica intrusiva comune sulla Luna.
Secondo la ricerca di Wray e colleghi un indizio a favore del granito sarebbe però il luogo di ritrovamento del feldspato, un antico vulcano. Sulla Terra, il granito e la riolite – corrispondente effusivo del granito – si trovano per lo più in zone tettonicamente attive. Su Marte, che ha una sismicità diversa dalla nostra, è invece più probabile che sia proprio una prolungata attività vulcanica ad aver prodotto feldspato e granito su larga scala. Secondo i ricercatori ciò potrebbe essere avvenuto grazie al noto processo di cristallizzazione frazionata durante il quale, nel lento raffreddamento nel sottosuolo, il magma perde i cristalli più densi, che si solidificano. E secondo una simulazione al computer effettuata dal gruppo di ricerca, questo processo, ripetuto nel corso di milioni di anni, potrebbe aver portato alla formazione di granito su Marte.
“Crediamo che diversi vulcani su Marte siano stati sporadicamente attivi per miliardi di anni”, ha detto Wray. “Sembra plausibile allora che in un vulcano si possano verificare un numero sufficiente di processi da portare a qualcosa di simile al granito”.