Sarà un cielo di dicembre ‘orfano’ della cometa ISON, che ancor prima di raggiungere il punto di massimo avvicinamento al Sole, il 28 novembre scorso, si è disintegrata. In effetti ad oggi alcuni piccoli resti del nucleo sembrano essere sopravvissuti e in allontanamento dal Sole, ma se non finiranno di dissolversi nelle prossime settimane, saranno comunque impossibili da osservare nei nostri cieli. Non scoraggiamoci però. Questo mese, anche senza ISON, si preannuncia ricchissimo di eventi celesti, meteo permettendo, ovviamente. Per rimanere in argomento comete, teniamone d’occhio un’altra, ovvero la C/2013 R1 Lovejoy, che negli ultimi giorni ha raggiunto una luminosità sufficiente per poterla osservare con un piccolo binocolo, se non ad occhio nudo. Fino a circa il giorno 20 sarà sopra l’orizzonte sia dopo il tramonto che prima dell’alba, mentre a fine mese sarà ancora visibile al mattino.
Tra il 10 e il 15 ci sarà anche il massimo dello sciame meteorico delle Geminidi (come anticipato qualche giorno fa sempre qui su Media INAF) che per frequenza e luminosità delle stelle cadenti ad essa associate tiene testa a quella delle più note Perseidi di agosto. Il periodo migliore per alzare gli occhi al cielo sarà nella seconda parte della notte tra il 12 e il 13 e nella notte tra il 13 e 14, specie dopo il tramonto della luna. Le vedremo irradiarsi da una regione poco a nord-ovest di Castore, la stella più brillante della costellazione dei Gemelli, alta in piena notte verso sud.
Ma nel cielo del mese di dicembre c’è ancora molto altro da scoprire. I consigli per osservare agevolmente i principali fenomeni celesti, le costellazioni e i pianeti visibili nel cielo potete trovarli nel video qui sotto.
httpvh://youtu.be/ML-ow3wMTb4