Negli ultimi anni la fisica delle particelle ha vissuto alcuni dei momenti più importanti della sua storia. Dopo la scoperta di una particella molto simile al bosone di Higgs avvenuta nel 2012 grazie agli esperimenti ATLAS e CMS del Large Hadron Collider (LHC) di Ginevra, è arrivato nel 2013 il nobel a Peter Higgs e a François Englert proprio per la previsione teorica del bosone che conferisce massa alle altre particelle. Dopo questa sbornia di successi, cosa dobbiamo aspettarci dalla fisica del 2014? Martin Durrani, editor di Physics World, ha deciso di fare le sue previsioni.
Rimanendo sulla fisica delle particelle, Durrani guarda con attenzione a due nuovi esperimenti, AEgIS e BASE, che vedranno la luce al deceleratore di antiprotoni (AD) del CERN. AEgIS è il primo progetto di ricerca a essere specificamente ideato per determinare gli effetti della gravità sull’antimateria. BASE cercherà invece, utilizzando campi elettrici e magnetici, di calcolare nel dettaglio il momento magnetico adimensionale (g-factor) di protoni e antiprotoni per esplorare eventuali violazioni della simmetria CPT e quindi possibilità di nuova fisica.
Passando all’astrofisica, Durrani, come molti, si aspetta grandi cose dalla nuova missione marziana MAVEN della NASA. Per quanto riguarda l’ESA, l’editor di Physics World sottolinea invece l’importanza dei dati che arriveranno dai satelliti Sentinel, che studieranno il ghiaccio marino del territorio artico e ne mapperanno le foreste, i corsi d’acqua e il suolo, e la missione Rosetta, che per la prima volta nella storia proverà a orbitare e atterrare su una cometa, la 67P/Churyumov-Gerasimenko.
Per quanto riguarda la fisica dei materiali, potrebbe ancora una volta essere l’anno del grafene. Scoperto solo di recente, il grafene è una forma del carbonio che ha aperto la strada a un vivo filone di ricerca di fisica fondamentale e applicata, portando nel 2010 il premio Nobel a Andre Geim e Konstantin Novoselov proprio “per i pionieristici esperimenti riguardanti il materiale bi-dimensionale”. Cos’altro ci si può aspettare nel 2014 dal materiale più resistente che conosciamo, in grado per di più di trasportare elettroni un milione di volte meglio del rame? Secondo Durrani i tempi sono maturi per l’entrata in commercio del grafene, per esempio all’interno degli schermi touch degli smartphone di Samsung o Apple. Il che sarebbe un primo passo per dare finalmente il via alla nuova rivoluzione tecnologica che prima o poi porterà a quegli schermi flessibili e pieghevoli già in studio da anni.
Per concludere non poteva mancare la classica scommessa natalizia sui Nobel, per la quale Durrani e i redattori di Physics World puntano tutto su comunicazione e computazione quantistica, e in particolare su Anton Zeilinger, fisico austriaco, già medaglia Newton nel 2008.
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