Alla fine gli astronauti di cui viene annunciato l’imminente lancio, dicono più o meno le stesse cose. Cosi come i rappresentanti delle agenzie che hanno promosso la loro missione spaziale e gli alti ufficiali dell’aeronautica che, ultimamente, partecipano all’annuncio.
Quello che li differenzia, a parte il nome e il logo della missione, la data di partenza e qualcuno degli esperimenti a bordo, sono l’aspetto e il carattere, per quanto poco si possa percepire in occasioni come una conferenza stampa.
Ma nell’occasione c’era un elemento di forte novità. Un elemento di genere. Il prossimo astronauta italiano che sarà’ a bordo della Stazione Spaziale Internazionale è donna. Samantha Cristoforetti sarà la prima donna italiana nello spazio.
E’ questa la notizia della conferenza stampa di mercoledì, tenutasi a Palazzo Chigi con padrona di casa la viceministro Maria Cecilia Guerra. Una scelta del Presidente Enrico Letta come ha voluto sottolineare la viceministro con delega alle pari opportunità. In sala anche la deputata Paola Concia e alcune giornaliste più dedite alle questioni di genere che allo spazio.
E chissà come l’ha vissuta questa scelta il capitano dell’aeronautica Samantha Cristoforetti? Non è sconosciuto infatti che non ami essere considerata anche un rappresentante del genere. E a chi glielo ha fatto notare, sapendo di questo aspetto “controverso”, ha risposto che tutto gli obiettivi che ha raggiunto li ha ottenuti con merito e che se lei è la prima italiana astronauta non è solo merito suo, ma anche ‘demerito’ di chi non ci è riuscita prima.
Parliamoci chiaro: il curriculum di Samantha Cristoforetti parla, anzi, urla da solo. Lo sa bene Maria Cecilia Guerra che invece sottolinea come Samantha rappresenti di più di quanto lei stessa voglia.
Per il resto la missione avrà inizio alla fine di novembre di quest’anno, durerà sei mesi, seconda delle tre di seconda durata a disposizione dell’Agenzia Spaziale Italiana, non è prevista attività extraveicolare per l’astronauta dell’ESA (anche se Samantha non dispera), sarà in compagnia di altri due piloti dell’aeronautica, uno russo e uno americano, che abiteranno la stazione insieme a lei.
La sua missione si chiama Futura, nome già presentato da qualche mese, mentre è stato illustrato il logo (vedi in basso a destra), che appare decisamente povero, sarà che con scarsi fondi si è detto anche il Presidente Saggese, che ha sottolineato come agli occhi sia della comunità industriale che di quella scientifica, i finanziamenti che possono giungere dall’ASI appaiono sempre insufficienti. Nonostante sia un settore, sottolinea, con alte potenzialità di ritorno, non solo scientifico ma, soprattutto, economico.
Insomma l’avventura di Samantha è cominciata potrà avvalersi dei consigli per la vita quotidiana in microgravità che le ha dato Luca Parmitano. Sarà una missione ad alta popolarità, anche per il suo aspetto di genere. Dovrà vedersela, in una teorica competizione, con quanto fatto da Luca Parmitano, che quanto a simpatia non sembra avere rivale.