VAPORE ACQUEO INTORNO AL PIANETA NANO

Cerere, criovulcanismo o sublimazione?

Vapore acqueo intorno a Cerere. Lo ha rilevato un team di ricercatori avvalendosi di dati del satellite dell'ESA, Herschel. Cerere è l'obbiettivo della sonda statunitense Dawn: "Queste indicazioni sono la ragione per cui Cerere è stato scelto come obiettivo scientifico di Dawn. La conferma da parte del team Herschel ci entusiasma, e rafforza la nostra scelta” commenta Maria Cristina De Sanctis, PI dello strumento VIR della sonda Dawn

     23/01/2014
Artistic impression di Cerere, crediti ESA

Artistic impression di Cerere, crediti ESA

Vapore acqueo intorno a Cerere. È quanto hanno rilevato un team di ricercatori avvalendosi di dati del satellite dell’ESA, Herschel.

Gli astronomi hanno accertato che l’emissione avviene da due fonti bel localizzate, simili a “geyser giganti”; le ipotesi avanzate per spiegare il fenomeno sono due: o la sublimazione del ghiaccio in vapore acqueo (come accade alle comete che si avvicinano al Sole) oppure un esempio di criovulcanesimo, ovvero delle eruzioni di elementi volatili come l’acqua.

Al momento pare accertato che le emissioni di vapore – 6 chili al secondo – avvengono quando Cerere si trova al perielio, il che farebbe propendere per la tesi della sublimazione del ghiaccio; il criovulcanesimo infatti dovrebbe dar luogo a delle emissioni distribuite in modo indipendente dalla distanza dal Sole.

Cerere è l’obbiettivo della sonda statunitense Dawn, lanciata nel 2007 e che dopo aver visitato l’asteroide Vesta – il secondo più grande asteroide del sistema solare – dovrebbe raggiungerlo nel febbraio del 2015.

“Innanzitutto c’è da dire che già dai primi anni ’90, grazie ai dati dell’IUE (internationa Ultraviolet Explorer), avevamo indicazioni marginali, mai confermate in maniera definitiva, della presenza di acqua su Cerere” ci dice Maria Cristina De Sanctis, P.I dello spettrometro VIR realizzato dall’INAF-IAPS di Roma e a bordo della sonda Dawn. “Queste indicazioni, supportate da altre evidenze osservative, quali forti segni spettrali di presenza di ghiaccio d’acqua e modelli teorici dell’interno, che prevedono oceani sotto la superficie, sono la ragione per cui Cerere è stato scelto come obiettivo scientifico di Dawn. La conferma da parte del team Herschel ci entusiasma, e rafforza la nostra scelta”

Cerere – scoperto nel 1801 dall’astronomo italiano Giuseppe Piazzi – è infatti un “pianeta nano” con i suoi 960 chilometri di diametro. Si ritiene che sia formato da un nucleo roccioso circondato da uno spesso strato di ghiaccio, come avviene per molte comete; di fatto, la collisione con corpi celesti – comete e asterodi – ricchi di acqua sarebbe all’origine degli oceani terrestri.

“Quando Dawn arriverà a Cerere – continua la riceratrice dell’INAF – lo incontrerà all’afelio, ovvero nel punto della sua orbita più lontana dal Sole. Se, come sembrano indicare le osservazioni fino ad ora, l’attività dei getti d’acqua è legata alla posizione lungo l’orbita, vale a dire che si verificano quando Cerere si trova più vicino al Sole, non ci aspettiamo di vederne da vicino. Quello che ci aspettiamo è di ricostruire una mappa dettagliata della superficie e di scoprire il meccanismo di formazione di questi getti d’acqua”.

Lo studio è stato pubblicato sull’edizione di questa settimana della rivista Nature.