Lanciato il 7 luglio del 2003, il rover Opportunity della NASA è arrivato su Marte il 24 gennaio del 2004 nella regione Meridiani Planum, all’interno del cratere Eagle. Inizialmente era stato programmato per una missione di soli tre mesi ma lavora ancora a pieno regime e in questi primi 10 anni di missione ha inviato oltre 187.000 immagini sulla Terra. Opportunity è stato il secondo dei gemelli Mars Exploration Rovers ad atterrare su Marte. Poco più di due settimane prima, la NASA aveva celebrato l’atterraggio di Spirit MER-A dall’altra parte del pianeta nel Gusev Crater. Spirit, che ha spento le 10 candeline lo scorso 4 gennaio, ha dovuto interrompere la sua missione nel 2009 dopo essere stato bloccato in una trappola di sabbia.
Quello che gli scienziati hanno scoperto con le missioni su Marte, tra cui Curiosity (lanciato nel 2011) – solo per citare una delle quasi 40 missioni verso il Pianeta Rosso – è che gli oceani di Marte erano in grado di ospitare la vita. Dopo le scoperte di Curiosity, la conferma ulteriore che sul quarto del Sistema solare possa essere nata la vita arriva, però, è arrivata solo con i dati e i campioni raccolti dal rover Opportunity. La scoperta è stata realizzata da un gruppo di ricercatori coordinato dall’Università di Washington a Saint Louis e pubblicata sulle pagine di Science. Tra le altre importanti osservazioni quella del primo meteorite caduto su un altro pianeta (Heat Shield Rock), l’analisi del cratere Victoria e lo studio del cratere Endeavour, raggiunto nell’estate 2011 e ancora in corso.
Mars Exploration Rover Opportunity (MER-B) – questo è il nome completo della missione – è di recente tornato a far parlare di sé per un evento a cui gli esperti hanno ancora dato una spiegazione: una roccia misteriosa è apparsa, nel giro di 12 giorni, davanti al rover. È stata chiamata Pinnacle Island, è luminosa e somiglia a una ciambella. La misteriosa roccia osservata su Marte non c’era in altre foto precedenti dello stesso panorama. La foto con il sasso misterioso è stata mostrata da Steve Squyres della Cornell University e responsabile degli strumenti sui rover marziani proprio durante l’evento per i 10 anni di Opportunity su Marte presso il California Institute of Technology (Caltech). In un confronto di fotografie recenti scattate dal rover a 12 giorni di distanza gli esperti che lavorano alla missione hanno trovato la sorpresa. ”Abbiamo detto: aspetta un momento, questa roccia non c’era prima, non può essere vero. Siamo rimasti assolutamente sorpresi”, ha rilevato Squyres. Finora sono state avanzate alcune ipotesi sull’origine del sasso: il rover potrebbe aver lanciato l’oggetto durante una manovra di rotazione oppure il sasso potrebbe essere rotolato da una roccia vicina o essere stato scagliato lì dall’impatto di un meteorite caduto nelle vicinanze, ma questa ipotesi tuttavia è la meno probabile.
Opportunity, dopo 10 anni di “duro lavoro” su Marte, è in buone condizioni e la sua missione continuerà sicuramente per qualche anno ancora. È al 3559° sol (giorno marziano) di missione, dopo aver guidato per 38,7 chilometri dal giorno dell’atterraggio e sta affrontando il suo sesto inverno marziano a Solander Point, a sud di Cape York e Matejivic Hil.
“Più si esplora Marte, e più interessante diventa. Questi ultimi risultati sono un altro regalo che accade solo per coincidenza con il 10° anniversario su Marte di Opportunity”, ha detto Michael Meyer, scienziato di punta del Mars Exploration Program della NASA. Opportunity è la missione operativa più lunga sul Pianeta rosso. Il 19 maggio 2010, infatti, ha superato il record di longevità, fino ad allora detenuto su Marte dalla sonda Viking 1 con 6 anni e 116 giorni (2245 Sol).
Qui sotto vi proponiamo alcuni dei panorami mozzafiato che Opportunity ci ha regalato durante i primi giorni della missione.