“MOCK MARS MISSION” NEL DESERTO

Diario (quasi) da Marte

Ricreare le condizioni del pianeta rosso. Era l’obiettivo della “Mock Mars Mission”, che dal 4 al 19 gennaio ha visto una squadra di 8 persone simulare la vita su Marte. Il racconto di Elizabeth Howell, unica giornalista del gruppo.

     28/01/2014
Elizabeth Howell vicino alla Mars Desert Research Station nel deserto dello Utah. Crediti: Paula Crock

Elizabeth Howell vicino alla Mars Desert Research Station nel deserto dello Utah. Crediti: Paula Crock

Caro diario, oggi durante la prima camminata su Marte mi colava il naso. Istintivamente ho portato la mano al viso, ma ho sbattuto contro il casco della tuta spaziale.

Forse non è la prima cosa a cui avremmo pensato, ma passeggiare nello spazio può significare anche questo. Così come cucinare senza condimento, dormire scomodi, non potersi cambiare i vestiti: sono i divertenti racconti di Elizabeth Howell, giornalista, dottoranda in astronomia e astronauta improvvisata. Almeno per finta. Lo scorso 4 gennaio lei e altri 7 ricercatori dell’Università del North Dakota sono partiti per una missione di due settimane nel deserto dello Utah, nella regione occidentale delle Montagne Rocciose. Lì si trova la Mars Desert Research Station, stazione di ricerca gestita dall’organizzazione internazionale no profit Mars Society, che ricrea le condizioni del pianeta rosso. Ogni anno gruppi di ricercatori vi stazionano per fare esperimenti e simulare l’esplorazione di Marte.

Solo che questa volta la missione è stata seguita praticamente in tempo reale, e al resoconto scientifico si è unito un appassionante racconto di vita marziana. Howell, unica non scienziata del gruppo, ha compensato le difficoltà che ha incontrato (come gli altri, doveva condurre esperimenti nel deserto) e con abile penna ha scritto un vero proprio diario da Marte, pubblicato giorno per giorno su Space.com.

Il nome del reportage (e della missione) parla da sé: “Mock Mars Mission”. Un viaggio finto su Marte, quasi un divertimento. Eppure gli obiettivi erano serissimi: esplorare le possibilità di sopravvivenza sul pianeta rosso, capire come mantenere i collegamenti con il nostro pianeta, persino simulare un’operazione chirurgica nelle condizioni di gravità di Marte.

Il gruppo di ricerca, nome in codice Crew 133, è “tornato sulla Terra” il 19 gennaio. Il giorno prima si stava già preparando il gruppo successivo, attualmente nel deserto dello Utah  per portare avanti gli esperimenti. Ma difficilmente altre missioni simulate saranno raccontate con la stessa passione del diario da Marte di Elizabeth Howell.

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