Natale è già passato da più di un mese ma anche a febbraio, per chi vuole, c’è un Presepe da vedere. Quello di cui stiamo parlando è un ammasso stellare aperto e si può scorgere, tempo permettendo, nei cieli serali di queste settimane, alto verso sud in direzione della costellazione del Cancro. Conosciuto già in tempi antichissimi, per i Greci e i Romani rappresentava una mangiatoia, da cui appunto il suo nome latino. A questa mangiatoia celeste si sfamavano due asini, rappresentati da due stelle nel cuore della costellazione del Cancro. Ad occhio nudo il Presepe appare come una piccola area nebulosa leggermente illuminata, ma già con un binocolo si riescono a risolvere alcune decine di stelle, proprio come fece nel 1609 Galileo Galilei, che compì la prima osservazione telescopica di questo ammasso aperto che di stelle, in realtà, ne conta oltre mille.
Recenti studi hanno confermato altre caratteristiche di questo oggetto celeste: la sua distanza pari a circa 600 anni luce, che lo rende uno dei più vicini alla Terra, e la sua massa complessiva, stimata in 500-600 volte quella del nostro Sole. Le stelle che lo compongono, nate tutte da una stessa nube di gas circa 600 milioni di anni fa, sono piuttosto variegate anche se la maggior parte di esse possiede masse più piccole o circa uguali a quella del Sole.
I consigli per osservare agevolmente l’ammasso stellare del Presepe (anche noto come M 44 o NGC 2632) insieme alle costellazioni, ai pianeti e agli altri fenomeni celesti visibili nel cielo del mese di febbraio potete trovarli nel video qui sotto.