Dopo essere entrato nella fase della ricerca scientifica lo scorso dicembre, la missione LADEE (Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer), l’ultimo orbiter della NASA lanciato per esplorare la Luna, verrà estesa di quasi un mese. La decisione è arrivata dopo che il team di ricerca ha scoperto che il combustibile residuo è più del previsto. “Il lancio e l’acquisizione dell’orbita sono stati così accurati da lasciare sufficiente propellente per un’estensione della missione”, ha detto Butler Hine, project manager di LADEE presso l’Ames della NASA, dove la missione è stata progettata, costruita e collaudata. Inizialmente la missione sarebbe dovuta durare circa 100 giorni, per terminare con un impatto il 24 marzo. Secondo il nuovo calendario la missione finirà intorno al 21 di aprile, quando il satellite si schianterà sul suolo della Luna. L’estensione della durata della missione è come oro colato per i ricercatori, in termini di dati in più che verranno raccolti e analizzati. Grazie al posticipo della fine della missione, infatti, gli ingegneri della NASA porteranno a casa nuove importanti informazioni sulla sottile e incontaminata esosfera lunare (lo strato più esterno dell’atmosfera) e sulla superficie. Il satellite da qualche mese sta orbitando intorno alla Luna a quote molto basse, ha le dimensioni di un’automobile, pesa 383 chili ed è stato lanciato da Wallops Island, in Virginia, lo scorso 6 settembre. Dal 20 novembre è in orbita tra i 12 e i 60 chilometri di altezza ed è stato in grado di analizzare la composizione chimica dell’atmosfera lunare e di catturare e analizzare campioni di polvere.
La missione verrà estesa per la durata totale di un altro ciclo lunare. LADEE è stato lanciato con 134,5 chili di carburante per razzi. “Dopo la terza inserzione orbitale (LOI-3), l’80% del carburante era già stato consumato”, ha spiegato Dawn McIntosh. Le manovre di avvicinamento e inserzione in orbita sono avvenute durante il periodo di shutdown del governo americano. La prima manovra correttiva della traiettoria (TCM) è stata completata il 1 ottobre e la sonda ha raggiunto la Luna il 6. La prima manovra di inserzione orbitale (LOI-1) ha immesso LADEE in un’orbita ellittica di 24 ore intorno alla Luna. Il 9 ottobre la sonda ha compiuto la seconda manovra (LOI-2) ponendosi in un’orbita di 4 ore intorno al nostro satellite. La terza manovra (LOI-3) è avvenuta il 12 ottobre raggiungendo l’orbita nominale di 2 ore (circa 235 km x 250 km). La missione di LADEE dipende dal carburante rimasto dopo queste manovre, ma gli ingegneri assicurano che sarà sufficiente. Hine sostiene che a bordo ci dovrebbero essere ancora 20 chili di propellente.
La notizia dell’estensione della missione arriva pochi giorni l’arrivo di un bellissimo scatto di LADEE mentre si avvicina alla Luna. Sincronismo perfetto tra le due sonde sorelle. La foto è stata realizzata lo scorso 15 gennaio da LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) della NASA. Domenica 5 gennaio LADEE ha segnato la sua pietra miliare, 1.000 orbite lunari. È attualmente in volo sull’equatore della Luna nelle orbite più basse. L’orbiter da 280 milioni di dollari volerà, però, ancora più basso, permettendo agli scienziati di aver un punto di osservazione eccezionale per svelare i misteri dell’atmosfera della Luna. Rick Elphic, ricercatore presso il Ames Research Center della NASA, ha detto: “Porteremo l’orbiter dai 20 chilometri di media a 5 chilometri o anche meno. Finora abbiamo mantenuto tutti i requisiti e gli obiettivi di sicurezza che ci eravamo preposti”.
Cosa cercano gli astronomi? Gli ingegneri cercheranno di abbassare il più possibile l’orbiter per osservare i cambiamenti di densità e composizione delle particelle nell’atmosfera. “La densità – ha aggiunto Elphic – dipende dal tipo di elemento: l’argon-40 è più pesante del neon-20. Molto probabilmente troveremo il kripto, ma puntiamo a studiare nel dettaglio la polvere lunare”. Sull’orbiter è presente lo strumento LDEX (Lunar Dust Experiment) che misura la densità delle polveri. A bordo c’è anche il Neutral Mass Spectrometer (NMS) che, invece, misura e studia le componenti chimiche dell’esosfera, come argon, kripto e neon. In più si aggiunge lo Ultraviolet and Visible Light Spectrometer (UVS), che ha guardato verso l’orizzonte lunare per cercare il bagliore di atomi, molecole e polveri in atmosfera, ha fatto misurazioni di sodio e potassio atmosferici al tramonto, all’alba e al mezzogiorno lunare. LADEE è anche alla ricerca di eventuali cambiamenti nella composizione dell’esosfera e della polvere dovuti allo sbarco del lander Chang’e-3 e del rover Yutu della Cina, arrivati lo scorso dicembre. Basti pensare che la pioggia di meteore Geminidi ha conciso proprio con l’arrivo della missione Chang’E 3 sulla Luna, producendo un incremento di polveri prima, durante e dopo l’allunaggio.