Una forte scossa di terremoto, di magnitudo 6.4, ha seriamente danneggiato il radiotelescopio dell’Osservatorio Arecibo, in Porto Rico. Secondo Bob Kerr, il direttore dell’osservatorio, i danni maggiori sono stati rilevati in uno dei grandi cavi che sorreggono la piattaforma del telescopio. L’epicentro del terremoto, registrato lo scorso 13 gennaio, è stato localizzato a una profondità di 60 chilometri nell’oceano a nordest di Arecibo ed è stato uno dei più forti mai avvertiti negli ultimi anni in Porto Rico. Almeno 70 sono state le scosse di assestamento, alcune anche di 3.5. Diverse abitazioni hanno riportato lesioni, ma i danni non sono stati ingenti.
Il famoso radiotelescopio, formato da un’antenna di 350 metri di lunghezza, è stato inaugurato nel 1963 ed è stato costruito all’interno di una profonda valle naturale. Si tratta del più grande telescopio con singola apertura che sia mai stato costruito ed è dotato del più grande disco mai costruito: la superficie dell’antenna è formata da 38.778 pannelli in alluminio, ciascuno dei quali misura tra 1 e 2 metri, sostenuti da una maglia di cavi di acciaio.
Sospesa a 137 metri di altezza si trova una piattaforma (chiamata “gondola”) di 900 tonnellate sorretta da 18 cavi, uno dei quali è stato seriamente compromesso dall’evento sismico. Il cavo in questione preoccupava già da tempo gli ingegneri per la sua precarietà, perché nel 1962, durante la fase di costruzione, uno dei cavi risultò essere troppo corto e venne fatta un’aggiunta piombata all’ultimo momento per consentire l’aggancio della piattaforma. Kerr ha detto: “Quel particolare segmento del cavo e la sua giunzione piombata sono sempre stati più rigidi rispetto all’intero sistema sistema di sospensione” ideato per resistere a sollecitazioni forti come quelle telluriche. “Quando si è verificato il terremoto, appena dopo la mezzanotte del 13 gennaio, è stato proprio il cavo corto a risentirne maggiormente”.
I costi di riparazione si aggirano attorno ai 100 mila dollari (ed è una cifra low-cost dicono gli ingegneri) e i lavori dovrebbero terminare entro la prima metà di marzo. La riparazione, comunque, sarà temporanea e lavori di manutenzione ai cavi saranno effettuati successivamente. Riparare il cavo non sarà semplice, ha detto ancora Kerr. Il personale di manutenzione dell’osservatorio farà le riparazioni lavorando sospeso su un a ponte di 900 tonnellate. Nel frattempo il telescopio viene usato moderatamente, stando attenti a non effettuare larghi movimenti. Nonostante l’accaduto, comunque, i ricercatori non hanno abbandonato le ricerche scientifiche che utilizzano il radiotelescopio. Importante è la partecipazione nello studio delle pulsar sopra il cielo di Arecibo. Proprio perché i radiotelescopi possono lavorare a tutte le ore del giorno e con tutti i tipi di condizioni meteorologiche, l’osservatorio normalmente funziona 24 ore al giorno.
Per saperne di più:
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