I brillamenti sono classificati secondo l’energia dei raggi-X che emanano e sono suddivisi in cinque livelli: A , B , C, M e X , ognuno dieci volte più potente del precedente (mentre ogni livello è ulteriormente suddiviso in nove sotto-livelli). Al momento di questa nuova osservazione IRIS stava scrutando la cromosfera solare, ovvero lo strato dell’atmosfera bassa appena sopra la superficie. Nonostante la risoluzione senza precedenti che offre il nuovo satellite della NASA, lo studio dell’attività solare resta un lavoro di ricerca non immediato. L’acuto sguardo del satellite riesce infatti ad abbracciare solo piccole porzioni di Sole per volta e bisogna quindi capire in anticipo dove puntare i suoi potenti strumenti perché registrino qualcosa di scientificamente interessante. Il 28 gennaio gli scienziati hanno individuato una regione magneticamente attiva del Sole e hanno deciso di rivolgere lo sguardo di IRIS in quella direzione. Alle 08:40 italiane, una fiammata moderata, un bagliore di classe M, ha eruttato proprio da quella zona.A bordo di IRIS c’è uno spettrografo in grado di separare la luce nelle sue singole lunghezze d’onda e grazie al quale gli scienziati possono riconoscere e tracciare il materiale solare a diverse temperature , velocità e densità, studiandone così le dinamiche sotto l’azione di forti forze magnetiche. I dati raccolti da IRIS potranno portare in buona sostanza a un quadro più chiaro di come funzionano e come si comportano i brillamenti solari.
Il video NASA: