Il Sole torna a mostrare i muscoli e lo fa con il più potente brillamento mai registrato dall’inizio dell’anno.
Lo ha seguito nella sua evoluzione il Solar Dynamics Observatory della NASA che ci regala questa splendida immagine composita della violenta esplosione, ripresa dagli strumenti di bordo della sonda in sei differenti lunghezze d’onda.
Il brillamento è avvenuto la notte tra il 24 e il 25 febbraio all’1:25 ora italiana e ha raggiunto la classe di intensità X 4.9.Un valore che lo colloca dunque tra quelli più violenti nella scala di intensità del flusso dei raggi X emessi da questo tipo di eventi.
Fortunatamente la posizione del brillamento, prossima al bordo del disco solare, non fa prevedere serie conseguenze per la Terra: gran parte delle particelle associate a questo evento sono infatti dirette lontano da noi, così come l’emissione di massa coronale liberatasi da quella regione subito dopo il flare. L’attenzione degli addetti ai lavori è comunque alta: gli scienziati hanno rilevato un breve black out radio in concomitanza del brillamento e un debole innalzamento del flusso di particelle e radiazioni ionizzanti di origine solare nell’ambiente terrestre. La regione attiva da cui si è originato il brillamento inoltre sta ruotando verso le zone centrali del disco solare, dove eventi di intensità simile potrebbero avere effetti ben più marcati sul nostro ambiente.