La supernova SN 2014J si è messa in posa per il telescopio di NASA/ESA Hubble. SN sta per Supernova, 2014 sta per indicare l’anno, e “J” indica che è la decima supernova osservata quest’anno. A una distanza di circa 11,5 milioni di anni luce nella galassia M82, la supernova è la più vicina osservata del suo tipo negli ultimi decenni. L’esplosione è classificata come una supernova di tipo Ia, le cui esplosioni sono le più violente: secondo gli esperti viene attivata da sistemi binari costituiti da una nana bianca e un’altra stella – che può essere una seconda nana bianca, una stella come il nostro Sole, o una stella gigante.
Il primo avvistamento dell’esplosione è stato fortuito: nella notte del 21 gennaio 2014 il Dr. Fossey dell’Università di Londra, durante una lezione con degli studenti di astrofisica, ha scoperto una delle più luminose supernove degli ultimi tempi. Stranamente altri programmi professionali di ricerca delle supernovae, come il LOSS, AST e LASSST, non si erano ancora accorti dell’oggetto. L’immagine qui sopra è stata ottenuta da Hubble il 31 gennaio scorso, quando il picco di brillantezza era al massimo. L’esplosione, fotografata con l’Hubble Wide Field Camera 3, è stata sovrapposta in una foto mosaico dell’intera galassia presa nel 2006, realizzata con l’Advanced Camera for Surveys di Hubble. È stata poi selezionata e zoommata nel riquadro in basso a destra.
M82 è una galassia irregolare soprannominata “Sigaro”: si trova nella costellazione dell’Orsa Maggiore ed è distante circa 12 milioni di anni luce da noi. È posizionata di taglio e non è quindi possibile vedere le sue spirali, almeno dalla Terra. Insieme alla sua compagna M81, messa di piatto rispetto a noi, formano una delle coppie di galassie più studiate dagli astrofili.
La supernova in questione è lo stadio finale di una stella nella galassia M82, non localizzata nel nucleo, ma a 58 arcosecondi ad ovest-sudovest. Il telescopio spaziale Hubble, come altri strumenti, non è stato in grado di individuare la stella progenitrice, a causa dalla abbondante polvere interstellare del disco galattico che nasconde la visuale.
I dati di Hubble, comunque, aiuteranno gli astronomi a perfezionare le misure di distanza delle supernovae di tipo Ia. Inoltre, da ulteriori osservazioni si potrebbe capire che tipi di stelle sono stati coinvolti nell’esplosione. La straordinaria sensibilità alla luce ultravioletta di Hubble permetterà agli astronomi di sondare l’ambiente intorno al luogo dell’esplosione e nell’ambiente interstellare della galassia ospite.