Più luminosa e appariscente che mai, continua a far parlare di sé. È la supernova SN 2014J, scoperta pochi giorni fa dall’infaticabile Hubble.
A essere precisi, il primo a mettere gli occhi sul brillante oggetto celeste è stato un professore universitario, che nella notte del 21 gennaio si trovava a osservare il cielo con i suoi studenti di astrofisica. E ha individuato una delle supernove più luminose mai osservate negli ultimi tempi, subito dopo immortalata dal telescopio NASA/ESA.
SN 2014J, che si trova nella galassia M82, sta a 11,4 milioni di anni luce da noi, e potrebbe essere la supernova più vicina di tipo Ia (ovvero nata dall’esplosione di una nana bianca) individuata negli ultimi 77 anni. Già questo bastava a rendere l’oggetto particolarmente interessante, perché la vicinanza permetterà agli astronomi di esplorare l’ambiente intorno alla supernova, letteralmente ricostruendo le dinamiche dell’esplosione.
Ma ora sono emersi nuovi dettagli, che rendono la lucente SN 2014J ancora più intrigante: non solo è più luminosa della media, ma a quanto pare si è anche accesa molto più velocemente del previsto. È quanto ha scoperto un astronomo dell’Università di Berkeley, Alex Filippenko, che con il suo gruppo di ricerca ha cercato tracce della supernova in dati raccolti dal telescopio KAIT (Katzman Automatic Imaging Telescope). Scoprendo così che l’occhio del telescopio robotico aveva di fatto già scattato una foto della supernova il 14 gennaio. Gli astronomi hanno combinato queste osservazioni con quelle di un astrofilo giapponese e hanno osservato che la velocità di illuminazione di SN 2014J era stranamente molto elevata. Il che significa che l’esplosione è probabilmente avvenuta in meno tempo del previsto.
Ma c’è di più: dai dati è emerso anche che la supernova ha avuto lo stesso insolito comportamento di un altro oggetto celeste dello stesso tipo individuato da KAIT l’anno scorso, la supernova SN 2013dy.
“Se due delle più recenti supernovae di tipo Ia scoperte sono strane, questo ci dà nuovi indizi su come le stelle esplodono” ha detto Filippenko riferendosi a una terza supernova, apparentemente “normale”, scoperta tre anni fa e chiamata SN 2011fe. “Potrebbe anche darsi che capiremo cose nuove che ancora non conosciamo, e che questo strano comportamento diventi la nuova normalità”.
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