Europa, il quarto satellite naturale di Giove e uno dei più grandi dell’Intero Sistema solare (circa 4mila chilometri di superficie “abitabile”) è sempre più vicina per la NASA. La luna di ghiaccio, infatti, è il prossimo ambizioso obiettivo spaziale degli Stati Uniti, nonché uno dei satelliti più amati dai ricercatori. L’agenzia spaziale americana comincerà a progettare una missione per cercare vita aliena sulla luna di Giove nel 2015 (il lancio dovrebbe avvenire nel 2025). Della missione si parla già dal 2013, ma solo in questi giorni è stato definito il capitolo di spesa. Proprio ieri, infatti, è stato pubblicato il budget della Casa Bianca per l’anno venturo e per le missioni spaziali sono stati stanziati 17,5 miliardi di dollari, l’1% in meno rispetto a quanto richiesto dalla NASA per l’anno in corso, ma 600 milioni di dollari in più rispetto al 2013. Nel budget del 2015 figura finalmente la voce della missione verso Europa, che costerà in totale 2 miliardi di dollari.
L’obiettivo non è da poco: gli astronomi scommettono di trovare forme di vita microbiotica sotto lo spesso strato di ghiaccio superficiale, dove si troverebbe un oceano di acqua allo stato liquido, riscaldata dall’interazione con il pianeta Giove. “La missione su Europa è una vera e propria sfida perché opereremo in un ambiente dalle alte radiazioni e i preparativi sono molti”, ha detto Beth Robinson, a capo dell’ufficio finanziario della NASA. “So che molti premevano per destinare tutto il budget della NASA alla missione su Europa”, ha aggiunto, dicendo che si rivolgeranno all’intera comunità scientifica per delineare la missione in futuro. Per la prima volta il satellite di Giove Europa viene inserito nel budget federale tra le missioni e le spese della NASA, che riceverà nel corso dei prossimi due anni altri 155 milioni di dollari. E’ stato anche pensato a 886 milioni di dollari allocati per le cosiddette “Opportunity, Growth and Security Initiative”. La fase iniziale di progettazione costerà 15 milioni di dollari.
La missione si chiamerà Europa Clipper (dove clipper, in questo caso, sta per taglia ghiaccio), in fase di ideazione ormai da anni. La sonda orbiterà attorno a Giove, ma effettuerà 45 flyby attorno alla luna (a un’altezza che varierà tra 2700 km e 25 km), usando diverse strumentazioni per studiare il guscio di ghiaccio e l’oceano subsuperficiale. Europa Clipper potrebbe viaggiare attraverso i pennacchi di vapore acqueo in eruzione dal polo sud della luna – caratteristiche interessanti che sono state scoperte alla fine dello scorso anno e hanno contribuito a dare nuovo slancio alla missione. Si tratta di getti supersonici di 700m/s, quindi 2500 chilometri all’ora, in grado di arrivare a 200 km di altezza. Questi geyser sarebbero generati dal potente stress mareale esercitato sulla luna dall’enorme e vicino pianeta Giove. Proprio questi pennacchi potranno offrire un modo di studiare più da vicino le componenti chimiche dell’acqua: il lander dovrà raccogliere campioni di acqua non ghiacciata ad almeno due profondità diverse (sotto i 2 centimetri e tra i 5 e i 10 centimetri) per studiare anche la salinità e la presenza di materiali organici. L’eventuale carico di strumenti scientifici in esame comprenderà un radar per penetrare la crosta congelata e determinare lo spessore del guscio di ghiaccio, uno spettrometro a infrarosso per indagare la composizione dei materiali, una fotocamera topografica per scattare immagini ad alta risoluzione e un spettrometro di massa per ioni e atomi neutri per analizzare l’atmosfera della luna durante i flyby.
Entro il 2030 l’orbita di Giove si riempirà di sonde, perché al Clipper si aggiungerà JUICE dell’Agenzia Spaziale Europea (lancio previsto nel 2022), dedicata a tutto il sistema gioviano e a forte partecipazione italiana, ASI e INAF.
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