Gli studi sui pianeti extrasolari non sono mirati solamente alla ricerca di una “Terra 2.0” ovvero un pianeta roccioso simile al nostro che orbiti attorno a una stella simile al Sole a una distanza compresa nella cosiddetta fascia di abitabilità. Risultati decisamente interessanti si trovano anche se si va a setacciare il cosmo alla ricerca di mondi esotici, come per esempio i cosiddetti Hot Jupiter, i pianeti gioviani caldi, totalmente assenti nel nostro sistema solare ma relativamente comuni nel resto della Via Lattea.
Dei Giove caldi, della loro origine e della loro natura, sappiamo ancora troppo poco, tanto più che spesso questi esopianeti giganti sembrano avere caratteristiche che sfuggono alla teoria standard della formazione planetaria. Ogni nuovo dettaglio che riusciamo a studiare di un pianeta di questo tipo è quindi un tassello di un puzzle ancora lontano dalla soluzione. Una tessera del rompicapo è stata però appena aggiunta grazie alla scoperta della presenza di vapore acqueo su un Giove caldo, in una ricerca da poco pubblicata su The Astrophysical Journal Letters. Secondo John Carr, ricercatore degli U.S. Naval Research Laboratory e co-autore del paper, “la scoperta di vapore acqueo in questo Giove caldo è un passo importante ed emozionante nella comprensione della composizione di questi pianeti esotici”.Il pianeta preso in analisi dai ricercatori si chiama Tau Boo b, e di particolare non ha solo il nome. È un esopianeta, per l’appunto, grande come Giove ma molto più massiccio, che orbita molto da vicino la sua stella madre Tau Boötis (completa un giro in poco più di tre giorni). Proprio per questa sua vicinanza con Tau Boötis, esaminare le proprietà fisiche e la composizione dell’atmosfera del pianeta non è stato affatto semplice dal momento che ogni rilevazione diretta di Tau Boo b era impedita dalla potente radiazione infrarossa della stella, 10.000 volte superiore a quella del pianeta (un problema comune a tutti i Giove caldi).