Strutture cosmiche: dal Sistema Solare ai confini dell’Universo. È il titolo del 58° congresso nazionale della Società Astronomica Italiana (SAIt) che si tiene a Milano dal 13 al 16 maggio 2014, presso lo storico Palazzo Cusani, di fronte all’Osservatorio Astronomico di Brera dell’INAF in via Brera 15.
La SAIt ha come scopo primario quello di promuovere e diffondere gli studi e la conoscenza dell’astronomia come scienza dell’Universo. In questo senso il suo congresso nazionale è luogo che più di altri è deputato all’incontro e al confronto fra tutti coloro che, a qualunque titolo, si occupano o anche solo si interessano di astronomia.
L’Istituto Nazionale di Astrofisica sostiene l’organizzazione del congresso SAIt, a cui è fortemente legato e per finalità e per attività comuni. Organizzata da INAF – Osservatorio Astronomico di Brera e INAF – Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano, la tre giorni meneghina affronta e discute i temi più attuali della ricerca astronomica in Italia. Dal Sistema Solare agli esopianeti, la formazione ed evoluzione delle strutture dell’Universo, i grandi telescopi da Terra e le missioni per l’esplorazione dello spazio, lo stato dell’arte e le prospettive dell’astronomia delle alte energie, i programmi di ricerca, valutazione e programmazione, la divulgazione della cultura astronomica nel nostro Paese.
Sono previsti spazi per la discussione dei temi scientifico-tecnologici e didattico-divulgativi, per l’approfondimento delle questioni collegate al finanziamento europeo e al futuro dei giovani ricercatori.
Una sessione speciale celebra l’impegno italiano nelle missioni ESA – Rosetta, in viaggio verso la cometa P67/Churyumov-Gerasimenko, Gaia ed ExoMars – presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.
“Negli anni il campo di interesse della SAIt si è andato allargando a una serie di temi oggi parte fondamentale del Congresso”, ci spiega Roberto Buonanno, presidente SAIt e direttore dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Collurania-Teramo. “Mi riferisco per esempio a iniziative come Le Olimpiadi della Astronomia che, proprio in questi giorni, hanno visto lo svolgimento delle attività di selezione della squadra che rappresenterà il nostro Paese nelle gare internazionali. Gare nelle quali i nostri ragazzi si sono sempre distinti con onore. Anche La settimana della Astronomia promossa dal MIUR è stata da quest’anno affidata alla SAIt e ha visto la partecipazione di migliaia di appassionati e studenti da tutta Italia”.
“Quello che negli anni sta facendo la differenza però – prosegue Buonanno – è la partecipazione dell’INAF a questo tipo di iniziative: ricercatori dei vari istituti e osservatori supportati dalla dirigenza dell’istituto nazionale partecipano con entusiasmo allo svolgimento delle complesse attività che si svolgono a vantaggio, soprattutto, dei giovani e degli studenti. È percorrendo questa strada che si sviluppa l’interesse dei ragazzi, alcuni dei quali andranno a costituire le nuove leve della ricerca astronomica”.
Il congresso nazionale è anche la migliore delle occasioni per la consegna dei premi banditi da INAF in collaborazione con la SAIt e dedicati a comunicazione scientifica e ricerca. Il primo, intitolato a Vittorio Castellani, di tremila euro, è rivolto a quanti singolarmente abbiano ottenuto importanti meriti nell’ambito della comunicazione scientifica dell’astronomia in Italia. Il secondo, dedicato a Lucia Padrielli e sempre del valore di tremila euro, diretto alle donne ricercatrici italiane che hanno dato lustro all’astronomia (e che hanno conseguito il diploma di dottorato dopo il 2008). Infine il terzo, Sidereus Nuncius, a ricordo dei 450 anni dalla nascita di Galileo, di ben trentamila euro, è rivolto agli studiosi italiani che, singolarmente o in gruppo (fino a tre membri), hanno onorato con la loro attività le Scienze dell’Universo.
I premi vengono attribuiti su proposta di una commissione giudicatrice costituita, per ciascuno di essi, dal presidente INAF, il presidente SAIt, il presidente SIF, un componente del consiglio di amministrazione INAF e da un omologo della SAIt.