Un acceleratore di particelle ad uso medicale. È quanto prevede l’accordo di collaborazione firmato tra Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’azienda pugliese ITEL, per la realizzazione del sistema ERHA, un acceleratore lineare (linac) di protoni con future applicazioni in campo medicale e interdisciplinare. La protonterapia, infatti, è una tecnica di trattamento dei tumori che utilizza i protoni, anziché gli elettroni o i fotoni della radioterapia tradizionale. Le particolari proprietà fisiche dei protoni ne fanno una sorta di “proiettili” molto precisi che colpiscono le cellule tumorali danneggiandone il DNA, ma salvaguardando i tessuti sani e gli organi critici vicini alla zona tumorale.
Finanziato in parte attraverso il programma PON Amiderha del MEDIS (Distretto Meccatronico Regionale della Puglia), il progetto ERHA (Enhanced Radiotherapy with Hadrons) è stato sviluppato e avviato da ITEL, azienda specializzata in compatibilità elettromagnetica e radiazioni applicate in campo medicale. L’esperienza e le capacità dell’INFN nello sviluppo e realizzazione di acceleratori per applicazioni interdisciplinari e medicali sarà rivolta in particolare alla formazione di personale abile presso ITEL, allo scopo di garantire totale autonomia all’azienda durante le fasi di progettazione, realizzazione, installazione e messa a punto dell’acceleratore. Si tratta di un buon esempio di trasferimento tecnologico tra ente di ricerca e azienda all’interno del quale, inoltre, l’INFN garantirà attività di consulenza durante tutto il processo di costruzione.
Il sistema ERHA, il cui prototipo entrerà in funzione alla fine del 2015, è uno strumento basato su una nuova tecnologia di linac – unica al mondo – capace da un lato di aumentare l’efficienza di accelerazione dei protoni alle basse energie e dall’altro di migliorare il sistema di regolazione dell’energia del fascio estratto di protoni, per colpire la massa tumorale in modo molto più selettivo preservando i tessuti sani. Molto più compatto e più economico rispetto ai sistemi tradizionali, consentirà l’installazione in ospedale senza impatto sulle strutture esistenti.
“Il completo sviluppo delle competenze necessarie alla messa in opera di un acceleratore per la terapia oncologica con i protoni”, dice Maria Rosaria Masullo, responsabile INFN del progetto, “sarà possibile grazie alla professionalità dell’INFN in questo settore, diffusa su tutto il territorio nazionale e forte di esperienze come la progettazione e la realizzazione del ciclotrone per il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia (CNAO) e il progetto Catana per la cura dei melanomi oculari, ai Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN. Un primo prototipo del nuovo linac è già stato realizzato nel 2010 dalle sezioni INFN di Bari, Milano e Napoli e dalle rispettive Università dimostrando la piena fattibilità del progetto”.