Ha raccontato in tre minuti la bellezza della matematica, attraverso la simmetria di forme che si ripetono sempre uguali: Marco Ferrigo, studente di Matematica dell’università di Pisa, è il nuovo talento scientifico vincitore delle finali nazionali di Famelab, la gara fra i giovani ricercatori destinati a diventare le nuove voci della comunicazione della scienza.
Il vincitore delle finali nazionali, chiuse nella notte a Perugia, rappresenterà l’Italia nell’edizione internazionale di Famelab, in Gran Bretagna, nell’ambito del festival della scienza di Cheltenham in programma dal 3 all’8 giugno.
Organizzata da Psiquadro e British Council in collaborazione con il festival di Cheltenham e diverso istituti italiani, tra cui l’INAF, l’edizione italiana ha avuto un giudice d’eccezione: l’astronauta Paolo Nespoli. “Saper comunicare in modo efficace è importantissimo e lo è ancora di più quando riguarda la scienza”, ha detto l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che per primo ha raccontato la sua esperienza nello spazio usando Twitter.
“Cercare nuove voci per raccontare la scienza è l’obiettivo del Famelab”, ha spiegato Leonardo Alfonsi, coordinatore di Famelab Italia e presidente della rete europea dei Festival della scienza.
Nata tre anni fa, l’edizione italiana ha coinvolto finora 300 ricercatori e sette città. Selezionato a Genova, Ferrigo ha gareggiato con altri 13 talenti scientifici scelti tra Milano, Trento, Trieste, Perugia, Napoli e Ancona: una gara avvincente nella quale tre minuti devono bastare a spiegare in modo chiaro a tutti qualsiasi concetto scientifico.
È così che palline da tennis lanciate al pubblico aiutano a capire la spettrografia, una piccola cassettiera rappresenta la memoria, un gerbillo di peluche spiega quanta scienza c’è nell’archeologia e una maglietta bicolore racconta l’effetto Doppler nelle stelle. Con Ferrigo hanno vinto Veronica Ruberti, selezionata a Trento, che si è aggiudicata il secondo posto raccontando il fenomeno dell’arto fantasma, e Riccardo Cucini, laureato a Firenze e selezionato a Trieste, che ha conquistato anche il premio del pubblico raccontando come un laser può aiutare a studiare la vita delle stelle.