Researchitaly si rinnova. Il portale del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca nato quando il dicastero era guidato da Francesco Profumo, si rifà le vesti e si dà nuovo slancio, su mandato del Direttore del Dipartimento Ricerca, Emanuele Fidora, che ha scelto Mariassunta D’Alessio per dirigerlo.
Nato con l’obiettivo di fotografare, supportare e promuovere la ricerca italiana d’eccellenza offrendo contenuti e servizi a quattro pubblici diversi, il portale ha indubbiamente patito le incertezze politiche imposte dal cambio dei ministri che si sono alternati negli ultimi anni. Al ministro Profumo, scelto da Monti, ha fatto seguito Maria Chiara Carrozza e ora Stefania Giannini, il tutto nel giro di appena due/tre anni che hanno, di fatto, tarpato le ali ad un progetto che aveva come obiettivo di fondo mettere a fattor comune ricerca e ricercatori con imprese e realizzatori.
Quattro i portali allora identificati: per i cittadini tutti la sezione CONOSCERE, per le imprese e le pubbliche amministrazioni la sezione INNOVARE, per gli studenti e i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, la sezione ESPLORARE, per tutti coloro che fanno ricerca sezione FARE. ResearchItaly, infatti, oltre ad avere obiettivi divulgativi, si pone come canale di comunicazione privilegiato sulla ricerca Italiana ed è uno strumento che intende favorire il dialogo tra fruitori e protagonisti della ricerca. Popolato con contributi del MIUR e dei dodici enti pubblici di ricerca da esso vigilati, il portale vedrà uno sviluppo incrementale arricchendosi nel tempo di nuovi contenuti e servizi.
Al momento è stata rilasciata la nuova versione della sezione CONOSCERE, che Mariassunta D’Alessio, già coordinatrice della rivista Atenei, ha voluto più di stampo giornalistico. Attiva anche la sezione FARE mentre sono in fase di costruzione INNOVARE e ESPLORARE.
Tutto ciò che mette insieme i diversi protagonisti della ricerca va salutato favorevolmente. Così è stato fatto per researchitaly quando è nato, così facciamo ora che viene rilanciato perché un tale strumento non può che fare del bene al sistema ricerca italiano.